il primo secolo della Librairie Droz

il primo secolo della Librairie Droz
il primo secolo della Librairie Droz
-

“Droz 1924-2024. Ritratti e antologia”, a cura di Max Engammare e Charles Senard, prefazione di Antoine Compagnon, Droz, “Varia”, 268 p., € 12,66, digitale € 10,13.

Manca un titolo nel catalogo della Librairie Droz, che ne conta 6.000: quello che racconterebbe la storia di questo tempio dell’editoria dotta, dove, dalla sua fondazione esattamente un secolo fa, si sono accumulati lavori di ricerca, edizioni antiche testi e riviste di riferimento, nei campi più svariati, dalla storia del Rinascimento alle scienze sociali, compreso il pensiero politico, la storia dell’arte, la critica letteraria, la linguistica, ecc.

Quasi tutto ciò che conta in termini di borsa di studio è stato accolto, prima o poi, dall’editore ginevrino (che fu parigino fino al 1947). Raccontare questa avventura significherebbe ripercorrere un secolo di sviluppo e promozione della conoscenza. Ma dove trovare il tempo per classificare, ricercare e analizzare i propri archivi, mentre la macchina continua a funzionare a pieno ritmo, come mostra il vertiginoso sito della casa?

Non applicando a se stessi tutto il rigore meticoloso che i loro libri continuano a illustrare, i responsabili, per celebrarne il centenario, hanno tratto dagli scaffali delle loro biblioteche e dalle loro memorie ciò che costituisce non una storia generale di Droz, ma il suo profilo, come una promessa per gli anni a venire.

Passo dopo passo

È questo materiale per un futuro monumento quello contenuto nel ricco volume che stanno pubblicando, dove un centinaio di estratti di libri pubblicati a partire dal 1924 – dovuti, tra gli altri, a Ferdinand Alquié, Raymond Aron, Paul Bénichou, Cornelius Castoriadis, Umberto Eco , Marc Fumaroli, Arlette Jouanna, Jacques Le Goff, Jean Piaget, Jacqueline de Romilly, Jean Starobinski… – sono coinvolti nel racconto delle incredibili condizioni della pubblicazione da parte di Droz, nel 1963, di Uso del mondodi Nicolas Bouvier, o evocazioni della fondatrice, Eugénie Droz (1893-1976), e del suo successore, Alain Dufour (1928-2017).

Evocazioni scritte da colui che, nel 1995, prese il testimone, lo storico e teologo svizzero Max Engammare. Che ha appena lasciato la gestione della casa. Questo è uno degli aspetti più toccanti di questo libro: non si tratta di trasmissione a livello teorico, ma a quello più concreto e sensibile, se non intimo. Non trasmettiamo innanzitutto idee, ma testi e modi di convivere con essi, una passione operosa per la parola scritta.

Ti resta il 12,05% di questo articolo da leggere. Il resto è riservato agli abbonati.

-

PREV “La libertà ha un prezzo, un prezzo che mia madre non poteva pagare” (Monique scappa)
NEXT Mo Malø, vincitore del Premio Pierre Loti 2024