Bali, ma anche Kyoto, Tokyo in Giappone o ancora Oaxaca in Messico… Sono alcuni dei viaggi che una grande guida americana sconsiglia di organizzare se si vuole partecipare, almeno per un po’, alla loro preservazione.
Materiali da costruzione naturali, politiche di riciclaggio, raccolta dell’acqua piovana, sensibilizzazione dei clienti sulle pratiche di pulizia quotidiana delle camere d’albergo, rispetto delle tradizioni delle comunità locali…
Esiste ormai un arsenale di strumenti messi in campo dal settore alberghiero e dalle comunità locali per rendere i propri luoghi luoghi responsabili, in linea con l’emergenza ecologica. Tanti nuovi argomenti per attirare i viaggiatori desiderosi di ridurre l’impronta di carbonio delle loro vacanze.
In un momento in cui il contingentamento dei visitatori, l’applicazione di tasse di soggiorno o di tasse d’ingresso diventano misure sempre più utilizzate per limitare i flussi turistici, La soluzione non sarebbe piuttosto quella di incoraggiare i viaggiatori a farlo “semplicemente” non scegliere più determinate destinazionitra i più soffocati dall’overtourism?
Senza invocare il boicottaggio, è quanto suggerisce pubblicando la guida Fodor un elenco luoghi della Terra in cui non andare nel 2025 a causa del turismo che esercita una pressione eccessiva sulle comunità locali.
Richiamando lo spirito della classificazione IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) che distingue tra specie animali estinte, in pericolo critico o vulnerabili, la pubblicazione di Los Angeles divide le destinazioni in due categorie.
Destinazioni in grande sofferenza
Innanzitutto ci sono quelli che non possono essere inseriti in un elenco in senso stretto perché soffrono da tempo il degrado dei loro paesaggi, delle loro tradizioni e dei loro luoghi di vita. Questo è il caso di BaliIn Indonesia. Ci sono anche luoghi in cui la gente del posto non vuole più la presenza di turisti, almeno non così tanti, come qui Barcellona (Spagna), Venezia (Italia), Maiorca (Spagna), ma anche Koh Samui (Thailandia),Everest (Nepal).
E le destinazioni che come soffrire
Fodor lo ha inserito in un’altra grande categoria destinazioni che iniziano a soffrire il turismo. E poiché sarà capitale italiana della cultura nel 2025, la città siciliana diAgrigento integrato così l’elenco della guida americana. Questo è citato a fianco Kerala (Indie), Kyoto et Tokio (Giappone), Oaxaca (Messico), il Costa Nord 500 in Scozia.
Più sorprendente, Isole Vergini britanniche vengono anche citati. “Nella prima metà del 2024, le Isole Vergini britanniche hanno registrato un numero record di visitatori, in gran parte guidati da un aumento post-pandemia dei passeggeri delle navi da crociera. I primi sei mesi del 2024 hanno stabilito un nuovo record di turismo, con oltre 683.000 visitatori, un incremento del 17% rispetto allo stesso periodo del 2023. I passeggeri delle navi da crociera rappresentano ormai circa il 72% del totale degli arrivi turistici. Tuttavia, il numero di visitatori notturni rimane inferiore di quasi il 24% rispetto al picco del 2017, che era di 243.000.spiega Fodor, che indica quindi il turismo crocieristico come una potenziale minaccia.
World