la Corte Suprema spinge gli ultraortodossi verso l’esercito

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Gli ebrei ultraortodossi, convocati per il servizio militare, si presentano alla base di Tel-HaShomer, a Ramat Gan (Israele), per chiedere l’esenzione, il 25 febbraio 2024. STAMPA LUCIEN LUNG/RIVA PER “THE WORLD”

La Corte Suprema israeliana ha indebolito la coalizione di governo, emettendo martedì 25 giugno una decisione attesa e inevitabile: impone all’esercito di reclutare studenti religiosi ultraortodossi, giudicando illegale l’esenzione di fatto dal servizio militare di cui beneficiano. All’unanimità sottopone i giovani haredim (coloro che “tremano” davanti a Dio) al principio di uguaglianza davanti alla legge. Chiede anche che lo Stato privi di parte dei suoi sussidi le yeshivah, queste rigorose scuole religiose tagliate fuori dal mondo, che continuano a relegare i loro studenti.

Questa decisione mette in difficoltà il primo ministro Benjamin Netanyahu, che non riesce a soddisfare i suoi alleati ultraortodossi approvando una legge che perpetuerebbe la loro esenzione. Ma ciò suscita una sorta di sollievo in Israele, mentre il paese sprofonda nel nono mese della sua guerra a Gaza, e mentre i segnali di una grande operazione sul fronte libanese si fanno più insistenti. L’esercito stima che mancheranno 8.000 uomini per sostenere il prossimo anno di guerra. Si sta preparando a estendere il periodo di riserva e a posticipare l’età dell’esenzione.

Alcuni riservisti sono stati mobilitati quasi ininterrottamente dall’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Il paese si aspetta già un decennio di operazioni militari di varia intensità, e l’esenzione totale dal servizio concessa agli ultraortodossi sembra essere una misura insopportabile. arcaismo per la maggioranza degli israeliani.

Martedì, il procuratore generale del Paese, Gali Baharav Miara, ha ordinato all’esercito di reclutare immediatamente 3.000 studenti religiosi, tra i quasi 80.000 di età. Un primo passo, visto che oggi sono meno di mille i prestatori di servizio sotto la bandiera. Ha anche lanciato un avvertimento ai ministeri delle Finanze e dell’Istruzione, gestiti da alleati degli ultraortodossi: ha chiesto loro di non incoraggiare le scuole dissidenti e di tagliare addirittura parte dei loro sussidi.

Preparazione di una legge che mantenga l’esenzione

Tuttavia, l’esercito non sembra avere fretta di aprire così presto un fronte nel cuore di Israele, inviando i suoi reclutatori a Bnei Brak, la “capitale” dei rabbini ultraortodossi del Paese, che governano circa il 13% del territorio israeliano. la popolazione israeliana. Lì avrebbe dovuto affrontare duri movimenti di disobbedienza. Questi rabbini hanno permesso al Likud di Benjamin Netanyahu di rimanere alla guida del governo per un totale di ventidue anni negli ultimi trent’anni: il primo ministro sa quanto deve loro.

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