Corsa dei mercenari russi su Bamako (di Samir Moussa)

Corsa dei mercenari russi su Bamako (di Samir Moussa)
Corsa dei mercenari russi su Bamako (di Samir Moussa)
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Si tratta della disfatta del contingente russo in Mali o di uno spostamento forzato a causa di tutti i rovesci subiti e dell’impossibile convivenza con la FAMA?

In ogni caso, nelle ultime ore stiamo assistendo a manovre insolite e inquietanti da parte dei mercenari russi. Tutti, in un movimento isterico e di grande agitazione, si dirigono verso Bamako, visibilmente il punto di raduno. 3 giorni fa, 70 veicoli, a bordo dei quali c’erano elementi della Wagner, hanno formato una lunga fila per lasciare Kidal per Gao. Questo viaggio arriva dopo la spedizione fallita, per non parlare del fiasco di Tinzaouatene.

Ieri, lunedì 14 ottobre 2024, due aerei da trasporto truppe hanno evacuato mercenari russi da Gao a Bamako. Questo martedì, 15 ottobre, un grande convoglio di mercenari russi ha lasciato Gao alle 5 del mattino verso Labzanga, un posto di frontiera a 190 km da Gao. Viene da chiedersi se la destinazione finale non sia Niamey, la capitale del Niger. La domanda sulla bocca di tutti è: perché tutto questo trambusto adesso e cosa vogliamo ottenere. Soprattutto perché, allo stesso tempo, il nemico è più presente sul terreno e appare ogni giorno più conquistatore e minaccioso.

Le fonti parlano di profondo disagio tra le fila e di forti dissensi tra la FAMA che non aveva visto di buon occhio la fallita missione di Tinzaouatene e i Wagner che ne costituivano la spina dorsale. Possiamo affermare che il capo della giunta è commosso nel suo orgoglio e molto colpito dal fallimento della missione di riconquista di Tinzaouatene dalla quale si aspettava molto nella prospettiva di restaurare la sua immagine offuscata dalla schiacciante sconfitta in questa località.

Ora sappiamo, grazie alla pagina telegrafica del gruppo Wagner che fa eco a ciò, che il comandante Wagner della regione di Timbuktu, Mikhaï Prikhodko, è stato ucciso insieme ad altri mercenari durante l’attacco contro la guarnigione di Ber il 12 ottobre 2024.

Nei giorni scorsi, attivisti e propagandisti impegnati nella causa della giunta di cui sono cassa di risonanza sono entrati nella dissidenza. Attaccano duramente il potere militare, che accusano di cattiva gestione, speculazione e nepotismo.

Il Primo Ministro, Choguel Maïga, viene additato e la sua squadra descritta come una “banda di povera gente” dedita a menzogne, ricatti, calunnie e altre pratiche incongrue e riprovevoli. Joe Balla, uno degli incondizionati e zelanti sostenitori della giunta militare, non è da meno: ammette di essere deluso soprattutto dal capo della giunta, Assimi Goita, che non risparmia.

Il tempo è l’altro nome di Dio: oggi avversari, sostenitori e amici della giunta maliana sono tutti d’accordo nel dire che essa ha fallito, miseramente. I leader militari vengono criticati per aver abusato per troppo tempo di un popolo che era con loro nella loro esaltante crociata. Tutti provano la terribile sensazione di essere il tacchino nella farsa di una disastrosa avventura militare.

Presto, la reazione sarà fatale per un gruppo di impostori che hanno rovinato lo Stato del Mali e reso i maliani senza casa nella loro bulimia di potere e nei loro obiettivi messianici.

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