Anche se questo episodio delle Cévennes avrebbe dovuto essere classico per questa stagione dell’anno, con accumuli stimati dai modelli meteorologici intorno ai 300 mm, la situazione presentava un’evoluzione decisamente più grave, con già il doppio di quanto previsto sulle alture delle Cévennes e sulle Alpi. -Maritime.
Raddoppiate le precipitazioni rispetto a quanto previsto
Le previsioni meteorologiche vengono effettuate sulla base dei risultati forniti dal supercalcolatoripoi perfezionato dai meteorologi. Il contesto meteorologico è stato favorevole all’innesco di un episodio “classico” delle Cevenne e del Mediterraneo (con un’estensione geografica più ampia) per la stagione. Si prevede che gli accumuli previsti raggiungeranno i 300 mm nelle Cévennes in 48 ore;
Ma, da ieri sera, le precipitazioni sono aumentate e i risultati del nuovo modello hanno rivisto al rialzo gli accumuli attesi. Di conseguenza, le allerte meteo sono state prolungate, dando l’impressione di inseguire l’evento che, da qualche parte, era sfuggito ai calcolatori.
Con tali accumuli le alluvioni sono aumentate, raggiungendo i valori record a cui stiamo assistendo. Anche se ci aspettavamo comunque un episodio di vasta portata geografica, l’intensità delle piogge è stata sorprendente.
Una combinazione di circostanze e fattori aggravanti
Come hanno potuto i modelli numerici sottovalutare questo episodio?
In questo momento, gli accumuli sono il doppio di quanto previsto due giorni prima per le Cévennes e le Alpi Marittime. Anche se gli aggiornamenti di questi modelli hanno costantemente rivisto al rialzo queste precipitazioni, possiamo dire che l’episodio presenta accumuli più del doppio di quanto previsto in alcune località. Con il senno di poi, possiamo pensare che l’aria calda e umida che sale dal Mediterraneo contenga più vapore acqueo con un maggiore potenziale di acqua precipitabile rispetto al modello. Possiamo vedere un effetto concreto del riscaldamento globale.
Un altro fattore: l’arrivo di un fronte freddo sull’Aquitania questo giovedì. Avanzando verso le Cévennes, questo fronte freddo aumenta l’instabilità con violenti temporali che provocano intensità orarie molto significative. In questo contesto gli accumuli piovosi aumentano rapidamente per ore. È questa prospettiva che ha giustificato il passaggio all’allarme rosso nelle Alpi Marittime, a causa dei suoli già saturi e dei nuovi accumuli previsti. Esiste il rischio di inondazioni storiche.
Questo evento sarà tra i più intensi degli ultimi 10 anni. Esistono precedenti, come nel 2002, 2008, 2001 e 2014, in cui si sono verificati episodi mortali tra l’Aude e le Cévennes, non necessariamente negli stessi dipartimenti di oggi, ma in contesti simili. I valori che probabilmente misureremo questa volta, con probabilmente fino a 800 mm localmente sulle alture delle Cévennes, saranno quindi inseriti in questa lista di episodi eccezionali.
Insistiamo sulla massima cautela da adottare di fronte a queste avverse condizioni meteorologiche. Ci auguriamo che un comportamento responsabile da parte di tutti eviterà che si verifichino vittime.