Surfisti australiani e americani trovati con proiettili in testa

Surfisti australiani e americani trovati con proiettili in testa
Surfisti australiani e americani trovati con proiettili in testa
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In Messico procedono le indagini sulla scomparsa di tre surfisti. I corpi ritrovati in una località balneare sulla costa del Pacifico corrispondono a quelli di due australiani e dell’americano scomparsi da diversi giorni, ha detto domenica la procura dello stato della Bassa California.

“L’accusa conferma che i corpi ritrovati corrispondono ai nomi di Jake e Callum Robinson, di origine australiana, e dell’americano Jack Carter”, ha indicato l’accusa.

Famiglie sul posto per l’identificazione

Le famiglie dei due fratelli australiani e dell’americano sono arrivate domenica in Messico per identificare formalmente i tre corpi ritrovati con “un buco nella testa prodotto da un proiettile di arma da fuoco”, ha spiegato ieri il procuratore generale dello Stato, Maria Elena Andrade.

Una delle piste favorite dagli inquirenti è quella di un tentativo di furto del pick-up dei turisti, andato apparentemente storto. Il veicolo è stato trovato bruciato non lontano dai tre corpi. Jake, Callum Robinson e Jack Carter sono stati visti l’ultima volta il 27 aprile a Bocana de Santo Tomas, una località turistica nel comune di Ensenada. Secondo i media australiani, Jake Robinson, 30 anni, era un medico nella città australiana di Perth. Suo fratello Callum aveva 33 anni e il loro amico Jack Carter ne aveva 30.

Arrestati tre sospetti

Tre sospettati, tra cui una donna, sono stati arrestati giovedì scorso per la loro possibile partecipazione diretta o indiretta alla vicenda, secondo la giustizia messicana. Un uomo è stato accusato di “sparizione”. Ha precedenti di violenza, traffico di droga e furti. Le altre due persone sono state arrestate per possibile partecipazione e per possesso di metanfetamine.

La Procura ha precisato che una volta accertata la morte dei tre surfisti dispersi l’accusa sarà di “omicidio aggravato”. Sabato ha detto ai giornalisti che i corpi erano in “avanzato stato di decomposizione”, complicando la loro completa identificazione.

Una manifestazione per una maggiore sicurezza

I giornalisti dispiegati nell’area hanno visto squadre di soccorso ed esperti forensi estrarre quelli che sembravano cadaveri coperti di fango da un pozzo in una scogliera in cima utilizzando un sistema di carrucole sopra il Pacifico. Nello stesso luogo è stato scoperto un altro corpo, ma le analisi hanno dimostrato che era lì da più tempo e non aveva nulla a che fare con la scomparsa dei tre surfisti.

Le famose spiagge della Bassa California sono frequentate da molti vacanzieri americani, che approfittano della vicinanza al confine con gli Stati Uniti. Ma questo stato è anche uno dei più violenti del Messico a causa della presenza dei cartelli del narcotraffico. A Ensenada decine di appassionati di surf hanno manifestato domenica per chiedere migliori misure di sicurezza.

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