Il 4 ottobre, la Corte di Giustizia Europea (CGUE) si è pronunciata a favore dell’ex nazionale francese Lassana Diarra nel conflitto tra lui e la FIFA. Mettendo in discussione due punti importanti del regolamento sui trasferimenti (la solidarietà imposta a un giocatore e alla sua nuova società e il rischio di un divieto di reclutamento quando si recluta un giocatore che ha risolto unilateralmente il suo contratto), la CGUE ha costretto l’organismo internazionale a reagire, cosa che ha fatto questo lunedì. “La FIFA avvierà un dialogo riguardante l’articolo 17 del Regolamento sullo status e il trasferimento dei giocatori”, annuncia l’organismo.
Comunicato stampa della FIFA
“La FIFA riunirà presto le principali parti interessate del calcio per discutere il sistema di trasferimenti e l’adattamento dell’articolo 17 del Regolamento sullo status e il trasferimento dei giocatori (RSTJ). Questo annuncio, che fa seguito alla decisione resa dalla Corte di Giustizia Europea sul caso “Diarra”, è in linea con l’obiettivo strategico della FIFA di migliorare costantemente il sistema dei trasferimenti. Dal 2016 sono state apportate numerose modifiche a questo scopo.
Nei prossimi giorni la FIFA inviterà formalmente le varie parti interessate a esprimere il loro parere sull’articolo 17 della RSTJ (Conseguenze della violazione del contratto senza giusta causa) e suggerire modifiche. Una volta raccolte tutte le proposte si definiranno i passi successivi.
“La FIFA intende sviluppare ulteriormente il quadro normativo per il calcio, tenendo naturalmente conto delle opinioni di tutte le parti interessate”, ha affermato Emilio García Silvero, direttore della divisione Legale e Conformità della FIFA.
“La FIFA ritiene che la decisione riguardante il caso ‘Diarra’ rappresenti un’opportunità per continuare la modernizzazione del suo quadro normativo, che è uno degli obiettivi fissati dal presidente della FIFA dal 2016. La FIFA aprirà ora il dialogo con le principali parti interessate su questo argomento per determinare quali conclusioni trarre dalla decisione sul caso “Diarra” e quali modifiche apportare all’articolo 17.”
