Parigi, 1827. Alexandre Dumas ha 25 anni e passeggia con orgoglio per i Grands Boulevards. Quando viene deriso per il colore della sua pelle, il giovane autore ribatte subito: “Mio padre era un mulatto, mio nonno era un negro e il mio bisnonno era una scimmia. La mia famiglia inizia dove finisce la sua, signore. »
Gustoso, l’aneddoto è come questa serie animata che fa rivivere mezzo secolo di rivoluzione artistica, quella dei Romantici. Un vero e proprio esercito, secondo la sua regista, Amélie Harrault, e le sue co-sceneggiatrici, Céline Ronté e Valérie Loiseleux, tutte e tre ispirate a Victor Hugo: “Schiacciamo le lire nelle nostre mani, purtroppo non occupate, in assenza di spade! Cantiamo, come se combattessimo! “, scrisse qualche tempo prima di fare di Notre-Dame de Paris un monumento di poesia.
Focosa voce fuori campo di Cécile de France
In quattro episodi da 52 minuti ciascuno, gli autori riassumono le battaglie di Hernani e le lotte politiche che hanno plasmato questo movimento. In sintonia con la loro epoca, attraversata da innumerevoli sollevazioni insurrezionali (1830, 1848 e 1871), i romantici vollero abbattere i muri del classicismo. Trasportato dalla focosa voce fuori campo di Cécile de France, il testo fa emergere tutti gli impulsi intimi e artistici di Balzac e Delacroix, Sand e Musset.
Fornire transizioni di script intelligenti, L’esercito dei romantici utilizza la ricetta sviluppata per Gli avventurieri dell’arte modernaserie prodotta anche nel 2015 da Amélie Harrault. Un’impresa di animazione che mescola scene di vita quotidiana, dipinti distorti e illustrazioni che prendono vita, questo documentario a volte soffre di una forma leggermente ripetitiva, fortunatamente offuscata dalla brillantezza delle scoperte visive. Amélie Harrault, vincitrice del César 2014 per il suo cortometraggio su Kiki de Montparnasse, ritrova allora la sua verve da tradurre in immagini La sinfonia fantasticaattraverso il quale Berlioz rivela la sua anima.