La crisi franco-algerina raggiunge un nuovo livello con la convocazione dell’ambasciatore francese ad Algeri

-
>>

Le bandiere algerina e francese sventolano al vento il 9 ottobre 2022, all’arrivo del primo ministro francese Elisabeth Borne ad Algeri per una visita ufficiale di due giorni. ALAIN JOCARD/AFP

Il declino continua, inesorabile. Il deterioramento delle relazioni franco-algerine ha appena raggiunto un nuovo livello con l’annuncio, domenica 15 dicembre, del quotidiano El Moudjahidorgano del potere ad Algeri, che l’ambasciatore francese in Algeria, Stéphane Romatet, era stato convocato dal Ministero degli Affari Esteri che gli aveva presentato un lungo elenco di rimostranze. Tra queste c’è l’accusa, processata a Parigi «abracadabrante» et “sinistro”di un’operazione clandestina organizzata dai servizi della Direzione Generale della Sicurezza Esterna (DGSE) diretta, secondo la stampa algerina, a “reclutare” terroristi algerini pentiti con lo scopo di “destabilizzare” Algeria.

Leggi anche | Algeria: i media vicini al potere glorificano i servizi segreti per aver sventato “un complotto francese”

Leggi più tardi

Questa convocazione di Romatet, avvenuta giovedì 12 dicembre – ma resa pubblica solo domenica – in un contesto di accuse così gravi, illustra la profondità della crisi bilaterale aperta dalla svolta filo-marocchina di Parigi sul fronte occidentale. La questione del Sahara.

Il 30 luglio Emmanuel Macron ha inviato una lettera al re Mohammed VI informandolo che la Francia ora riconosceva l’accordo “Sovranità marocchina” sull’ex colonia spagnola contesa dal 1976 tra il regno di Shereef e i separatisti saharawi del Fronte Polisario, sostenuto da Algeri. Tre mesi dopo, Macron ha solennemente ribadito, durante la sua visita di Stato a Rabat alla fine di ottobre, questo cambio di direzione da Parigi con gravi implicazioni strategiche regionali.

Leggi anche | Articolo riservato ai nostri abbonati La Francia riafferma la sovranità marocchina sul Sahara Occidentale ma l’imbroglio legale rimane intatto

Leggi più tardi

Giovedì 12 dicembre, ad Algeri, il Segretario Generale del Ministero degli Affari Esteri ha quindi illustrato al Sig. Romatet i vari attacchi contro “Sovranità algerina” commesso, secondo lui, dalla Francia. Quest’ultimo è imputato, oltre al presunto complotto perseguito dalla DGSE “destabilizzare” il paese, il “clima di odio” sostenuto contro l’Algeria dai media francesi, il ruolo dell’ambasciata francese ad Algeri come accoglienza ” noti per la loro ostilità al governo “, ecc. Secondo una fonte francese, il funzionario algerino avrebbe preteso dal sig. Romatet che queste azioni ostili “cessare” sotto pena di costringere l’Algeria a farlo “rivendicarsi”. La velata minaccia è stata confermata da El Moudjahid. “Decisa a preservare la propria dignità, l’Algeria adotterà tutte le misure necessarie per affrontare questi tentativi di ingerenza”scrive il quotidiano ufficiale.

Incidenti a cascata

Già indebolite dal riequilibrio estivo della sua diplomazia nel Maghreb nei confronti del Marocco – fino ad allora piuttosto segnata dal tropismo filo-algerino di Macron – le relazioni tra Parigi e Algeri si sono deteriorate a novembre al ritmo di incidenti a cascata. Nascono così le polemiche sul premio Goncourt assegnato al romanziere Kamel Daoud per la sua opera Ore – oggetto di una virulenta campagna diffamatoria in Algeria – poi l’arresto di uno scrittore franco-algerino, Boualem Sansal, il 16 novembre, per i suoi commenti fatti al confine tra Algeria e Marocco, secondo la giustizia algerina, di un “attentato all’integrità del territorio nazionale”.

Leggi anche | Articolo riservato ai nostri abbonati Boualem Sansal, scrittore dissidente e provocatore

Leggi più tardi

Quale potrebbe essere il «risposta» di cui Algeri minaccia la Francia? Le sanzioni commerciali sono già state adottate. Il 6 novembre è stata convocata, presso la sede dell’Associazione Professionale delle Banche e degli Istituti Finanziari (ABEF), ad Algeri, una riunione nel corso della quale sono state impartite istruzioni orali ai dirigenti delle banche pubbliche algerine e private estere – tra cui alcune società francesi – affinché non processare più la domiciliazione delle importazioni ed esportazioni da e verso la Francia. La stessa procedura è stata avviata nel marzo 2022 contro la Spagna per farle pagare il suo cambio di posizione sul Sahara Occidentale – anche questa questione delicata – andando contro i tradizionali principi, piuttosto filo-saharawi, di Madrid.

Leggi anche | Articolo riservato ai nostri abbonati Confusione in Algeria sull’imposizione di sanzioni commerciali alla Francia

Leggi più tardi

La misura è stata però rapidamente annullata nel caso della Francia a causa del suo potenziale impatto negativo sull’intera economia algerina. La ritorsione, infatti, avrebbe ostacolato non solo il flusso commerciale strettamente franco-algerino – molto più elevato di quello algerino-spagnolo – ma anche quella parte significativa del commercio estero dell’Algeria che transita attraverso il porto di Marsiglia. Pertanto, le autorità algerine, anziché adottare questa misura indiscriminata e controproducente, hanno preferito agire caso per caso, colpendo gli interessi di una determinata azienda francese imponendo ostacoli doganali, fiscali e normativi.

“Il clima si fa sempre più pesante”

Fino a che punto si spingerà questa ondata di animosità tra le due capitali, la più grave degli ultimi vent’anni? “ Finora Parigi non ha reagito, il che frustra gli algerini che cercano un pretesto per giustificare la loro escalation. sottolinea una fonte francese. Ma il clima si fa sempre più difficile ed è chiaro che le condizioni per ripristinare la fiducia si complicano. »

Leggi anche | Articolo riservato ai nostri abbonati In Algeria “esilio forzato” per ogni voce dissidente

Leggi più tardi

Se ci basiamo sul ciclo delle recenti crisi bilaterali, le sequenze di ostilità sono state piuttosto brevi. Nel settembre 2021, la crisi è stata aperta dai commenti di Macron “il sistema politico-militare” Costruito algerino “odio per la Francia” durò solo tre mesi. Nel febbraio 2023, si era dissipata, dopo un quarto, anche la nuova convulsione provocata dal caso Amira Bouraoui – un’avversaria algerina con passaporto francese, protetta in extremis dall’estradizione da Tunisi ad Algeri dalla diplomazia francese. Questa volta, però, la crisi sembra molto più profonda e quindi duratura.

Federico Bobin

Riutilizza questo contenuto

-

PREV il sorteggio di questo venerdì 13 dicembre 2024, in palio 64 milioni di euro
NEXT Vasco Matos orgoglioso del trionfo: «Nessuno credeva in questi giocatori»