I fratelli Menendez, che sconvolsero gli Stati Uniti con l'omicidio dei loro genitori nel 1989 e che tornarono alla ribalta grazie a una serie Netflix molto popolare, dovrebbero comparire lunedì in un tribunale della California.
Condannati all'ergastolo e dietro le sbarre per trentaquattro anni, Lyle ed Erik Menendez dovranno presenziare a questa udienza tecnica in videoconferenza, ha spiegato il loro avvocato ai media locali. Questo dovrebbe servire come punto di riferimento per la difesa dei due fratelli, cercando di farli rilasciare attraverso tre distinte procedure.
Una vasta mobilitazione online
I pubblici ministeri avevano accusato i due giovani, che all'epoca dei fatti avevano 18 e 21 anni, di aver ucciso i loro genitori per ereditare la loro fortuna di 14 milioni di dollari. I due fratelli presentarono l'omicidio come un disperato tentativo di legittima difesa, sostenendo di essere stati violentati per anni dal padre. L'assassinio di José e Mary Louise Menendez nella loro elegante casa di Beverly Hills nel 1989 fece notizia negli Stati Uniti. Il processo dei loro figli Lyle ed Erik è stato trasmesso quotidianamente in televisione.
Il caso è tornato alla ribalta grazie a un'ampia mobilitazione online, anche di celebrità come Kim Kardashian, per farli rilasciare. “Rilasciateli prima delle festività natalizie”, ha implorato Tammi Menendez, la moglie di Erik, sui social media martedì scorso. La serie di fiction “Monsters: The Story of Lyle and Erik Menendez” e un documentario prodotto da Netflix, hanno recentemente ravvivato l'interesse per questo caso, in un mondo in cui il movimento #MeToo ha cambiato la percezione delle vittime di violenza sessuale.