Un avviso di sciopero depositato a Radio France

Un avviso di sciopero depositato a Radio France
Un avviso di sciopero depositato a Radio France
-

Unessuna onda d’urto. E ora l’allarme tempesta. Dopo la convocazione di Guillaume Meurice da parte della direzione di Radio France, in seguito alla sua rubrica del 28 aprile in cui il comico ribadiva la sua battuta del “nazista senza prepuzio”, dopo la trasmissione “Le grand Dimanche soir” di questa domenica, interamente dedicata al comico e poste sotto il segno della difesa della libertà di espressione, le organizzazioni sindacali di Radio France hanno presentato questo lunedì a fine giornata un avviso di sciopero “per la difesa della libertà di espressione” .

In un comunicato stampa congiunto, le organizzazioni sindacali di Radio France denunciano la “campagna di denigrazione e di calunnia orchestrata da partiti politici, organizzazioni o personalità francamente ostili al servizio pubblico della radio, mentre un progetto pubblico di riforma dell’audiovisivo sarà discusso prossimamente in seno all’Aula Nazionale”. Assemblea.

Proseguendo, i sindacati denunciano “È in questo preciso momento che la direzione di Radio France, lungi dal difendere gli interessi vitali dell’azienda, conduce una politica di distruzione sociale sull’etere sconvolgendo i palinsesti e sacrificando trasmissioni emblematiche. In particolare su France Inter, che dalla fine dell’ORTF ha fatto dell’insolenza e della libertà di tono il suo marchio di fabbrica, le minacce gravano su programmi popolari e unici, che solo il servizio pubblico può produrre.

Per difendere la libertà di espressione e garantire il rispetto della pluralità e dell’umorismo nelle frequenze delle varie radio del gruppo, chiedono l’interruzione dei lavori domenica 12 maggio e presentano una serie di richieste alla direzione di Radio France, tra cui ” la fine della repressione dell’insolenza e dell’umorismo”, “la preservazione dell’identità e della singolarità dei suoi canali” e “la riaffermazione illimitata della libertà di espressione sulle nostre antenne.

Nella sua rubrica della domenica sera, Charline Vanhoenacker aveva fatto scivolare, senza troppa convinzione, l’“avviso di sciopero” come possibile strumento di protesta dopo il licenziamento del suo collega ed editorialista Guillaume Meurice. “Alcuni di voi ci hanno chiesto perché non siamo in sciopero”, ha scherzato. «In primo luogo, poiché siamo specialisti in scioperi (li facciamo tutti da 10 anni), conosciamo le regole: 5 giorni di preavviso a Radio France. Non vorresti che diventassimo fuorilegge anche noi? » Questa chiamata sarà stata ascoltata.

Leggi anche
Affare Meurice: “La Grande Domenica sera”, unita e insolente

-

PREV L’abito di Iris Mittenaere copiato da Jessica Wang sul red carpet di Cannes
NEXT Uno sguardo per immagini al magnifico omaggio reso a Jean-Louis Murat da La Coopérative de Mai