Jessica Palud: “Non sono qui per distruggere Bertolucci. Sono qui per portare la voce di Maria Schneider”

Jessica Palud: “Non sono qui per distruggere Bertolucci. Sono qui per portare la voce di Maria Schneider”
Jessica Palud: “Non sono qui per distruggere Bertolucci. Sono qui per portare la voce di Maria Schneider”
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Mercoledì esce sui nostri schermi Maria**, il secondo lungometraggio di Jessica Palud. Il cineasta francese torna sul destino spezzato di Maria Schneider dopo le riprese di Ultimo tango a Parigi (1972) di Bernardo Bertolucci. Con al centro del film la violenza sessuale subita dalla giovane durante la famosa scena dello stupro e del burro. Una scena preparata quella stessa mattina dal regista e dal suo attore Marlon Brando (Matt Dillon sullo schermo), senza che Maria Schneider (interpretata dalla bravissima Anamaria Vartolomei) venisse svelata. L’effetto ricercato da Bertolucci è stato raggiunto: lacrime e “NO” si ripetono non quelli di Jeanne, il personaggio, ma quelli della giovane attrice diciannovenne.

Lo scorso maggio è stata presentata Jessica Palud Maria nella sezione Cannes Première sulla Croisette, dove l’abbiamo incontrata. “Ho iniziato la mia carriera a 19 anniinizia. Ero uno stagista I sognatori di Bertolucci. Ho davvero ammirato il lavoro di Bernardo e ho sentito parlare di questa storia. Maria aveva 19 anni quando Ultimo tango a Parigi ed è vero che è una storia che mi ha fatto pormi delle domande. Ho sentito molte cose. E mi è rimasto dentro…”

Jessica Palud, Matt Dillon e Anamaria Schneider il 22 maggio 2024 a Cannes, durante il photo call per il loro film “Maria”, presentato nella sezione Cannes Première. ©AFP o licenziatari

“Fino a che punto arriva l’arte?”

Jessica Palud ha poi partecipato a numerose riprese, come prima assistente alla regia. “Ho visto registi dirigere gli attori in un modo particolare, a volte fino all’umiliazione…”, ricorda il regista. Chi poi si è imbattuto Il tuo nome era Maria Schneider, romanzo di Vanessa Schneider dedicato a sua cugina che ha deciso di adattare per il grande schermo. “Sono rimasto scioccato dal viaggio di una giovane donna maltrattata che, molto giovane negli anni ’70, ha osato dire delle cose. Di fronte agli attacchi e alle umiliazioni, molte persone danneggiate non riescono a parlare. Maria ha parlato. Aveva qualcosa di molto frontale in lei. Solo che non l’abbiamo ascoltata… Di fronte a un artista onnipotente, le parole di una giovane donna non sono state ascoltate, sono state messe a tacere. L’ho trovato un argomento interessante. Fin dove arriva l’arte? “chiede Jessica Palud.

gabbiano

Per me non c’è arte nel tradire qualcuno.

Se il direttore non commenta la questione se “annullare” o meno Ultimo tango a Parigiè un film che oggi non può più vedere. “Per me non esiste arte quando tradisci qualcuno. Bertolucci è stato un grande regista di attori. Avrebbe potuto usare la direzione della recitazione per ottenere questa scena. Non aveva bisogno di farlo. In effetti è considerato un gran bel film. Ognuno ha il suo punto di vista, ma non riesco più a guardarlo. In ogni caso, non possiamo più guardare questo film allo stesso modo. Poi non sono qui per distruggere Bertolucci. Sono qui per portare la voce di Maria Schneider. In modo da ascoltarlo una volta per tutte.

Maria Schneider (Anamaria Vartolomei) e Marlon Brando (Matt Dillon) sul set di “Ultimo tango a Parigi”, ricreato da Jessica Palud nel suo film “Maria”. ©O’Broter

Una scena imposta alla sua attrice

Per preparare il suo film, Jessica Palud ha fatto molte ricerche. In particolare, ha trovato lo scenario di Ultimo tango a Parigi, dove la scena dello stupro non è scritta. Ha parlato con molte persone che hanno partecipato alle riprese. “Per me era importante sapere cosa fosse realmente accaduto. Ma l’importante era non mostrare la manovra messa in atto. L’importante era non lasciarla e restare con i suoi sentimenti. […] Bertolucci infatti è andato a trovare Maria, dicendole che desiderava qualcosa di più intenso. Ma avrebbe potuto andare a trovarla e dirle: «Andremo oltre. Ti abbasserò i pantaloni, ti metteremo del burro tra le natiche e simuleremo una scena di sodomia.’ Ma questo non glielo ha detto”, il regista si offende. Chi non immaginerebbe nemmeno per un secondo di recitare così con la loro giovane attrice Anamaria Vartolomei. “Se all’improvviso preparavo la scena con l’attore, abbassavamo i pantaloni di Anamaria a terra, le mettevamo del burro tra le natiche e la intrappolavamo per diversi minuti sul pavimento, con il suo “no” che non era scritto nella sceneggiatura, penso che oggi Anamaria lascerebbe il set”.

gabbiano

È molto importante che oggi i giovani attori che si affacciano alla professione possano dire di no.

In Mariadopo questa scena di violenza sessuale, la telecamera si sposta verso la troupe cinematografica del L’ultimo tangoche rimane stupito, ma che non osa reagire… “Di fronte a tale aggressività oggi ci sarebbero delle reazionicrede Jessica Palud. Da diversi mesi, con tutto il movimento che sta accadendo nel cinema francese, penso addirittura che una forte umiliazione non passerebbe più (come abbiamo visto di recente con le accuse contro il regista belga Joachim Lafosse, ndr). Ovviamente quando sei un regista vuoi provare le emozioni più belle possibili, le verità più belle. Ma possiamo ottenerlo lavorando, provando, ricercando emozioni senza necessariamente passare attraverso atti di tradimento, violenza o umiliazione. È molto importante che oggi i giovani attori che si affacciano alla professione possano dire no”conclude il regista.

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