Lavori in Lussemburgo: sempre più papà in congedo parentale, come li gestiscono le aziende?

Mentre nel 2020 il congedo parentale veniva ancora utilizzato principalmente dalle donne, da allora la tendenza si è invertita. Lo scorso anno, secondo i dati inviati dal Ministero della Famiglia, hanno beneficiato del congedo parentale 15.843 padri contro 12.934 madri. L’essenziale.

Con questa democratizzazione del congedo parentale, le aziende devono organizzarsi. Se il datore di lavoro può chiedere di posticipare il congedo a tempo pieno, non può rifiutarlo a differenza del congedo a tempo parziale. “Un mio cliente deve usufruire di 27 congedi parentali su 400 dipendenti. Ciò provoca una reale complessità gestionale”, sottolinea Lauriane Marlier, direttore generale di RH Lab.

Sostituire i dipendenti in congedo può essere una “sfida”, riconosce Stephanie Cuny Maurice, direttrice delle risorse umane di Autopolis. “Tuttavia, consideriamo questa come un’opportunità per migliorare la nostra flessibilità organizzativa”.

Il congedo parentale spesso significa la sostituzione, sia con una persona con contratto a tempo determinato che temporaneo, o la distribuzione dei compiti tra i membri del team. “La sostituzione del congedo parentale è una questione di competenza dell’organizzazione che trova la sua soluzione caso per caso”, afferma ArcelorMittal.

Presso il distributore di automobili, l’opzione più utilizzata è il congedo part-time. “Ciò consente ai genitori di mantenere un equilibrio tra la vita professionale e quella personale pur rimanendo impegnati nel lavoro”, aggiunge Stephanie Cuny Maurice. Anche il congedo a tempo pieno è popolare, soprattutto nei primi mesi dopo la nascita del bambino.

Nel 2023 le mamme hanno optato soprattutto per il congedo full-time di sei mesi (il 73,7% di loro) e il part-time di dodici mesi (15,8%). Tra i padri troviamo tra le formule più scelte anche il congedo a tempo pieno di sei mesi (39,3%) e il congedo frazionato di un giorno a settimana (35,3%).

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