“Proxima è la prima startup ad assicurarsi finanziamenti sufficienti per testare la propria offerta”

“Proxima è la prima startup ad assicurarsi finanziamenti sufficienti per testare la propria offerta”
“Proxima è la prima startup ad assicurarsi finanziamenti sufficienti per testare la propria offerta”
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LRiusciranno finalmente i concorrenti a trovare la strada per la stazione per prendere il treno? Si va comunque sulla buona strada con l’annuncio, da parte della giovanissima società Proxima, dell’ordine di dodici TGV di Alstom per gestire le linee che collegano Parigi a Bordeaux, Rennes o Nantes. Ha ottenuto un finanziamento di 1 miliardo di euro dal fondo Antin Infrastructure Partners, che diventa il suo unico azionista. Treni e soldi: questa la condizione per attaccare il monopolio della SNCF.

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Un primo passo è stato fatto nel dicembre 2021, con l’arrivo dell’operatore italiano Trenitalia sulla linea Parigi-Lione. Poi, nel luglio 2023, la Renfe spagnola ha circolato i suoi treni tra Lione e Barcellona e tra Marsiglia e Madrid. Ma queste due società sono ben note alla SNCF. Queste altre compagnie nazionali gestivano già linee internazionali per Parigi. L’azienda francese non ha esitato a rispondere stabilendosi in Spagna. Una forma di gioco a somma zero.

Con Proxima è abbastanza diverso. Non è la prima startup che tenta di farsi strada in questa professione costosa e regolamentata. Ma è la prima ad assicurarsi finanziamenti sufficienti per testare la propria offerta. La metà del miliardo raccolto permetterà di acquisire i treni, l’altra metà di avviarne l’esercizio. Un primo ostacolo che le società Midnight Trains e il suo progetto di treni notturni e Railcoop, con la sua linea Bordeaux Lione, non sono riuscite a superare.

Rete troppo vecchia e degradata

Ma Proxima, e con essa il concetto stesso di sviluppo dei treni attraverso la concorrenza, non è esaurita nei suoi guai. Si aspetta i suoi primi convogli per il 2027, ma Alstom sta faticando a soddisfare i suoi ordini e i ritardi nelle consegne si stanno accumulando. Poi bisognerà dimostrare che possiamo attirare abbastanza passeggeri attraverso prezzi competitivi e un altro servizio. Neanche vinto.

Oltre un terzo del prezzo del biglietto è costituito dal pedaggio spettante ai gestori dell’infrastruttura per il diritto di utilizzo della linea. I prezzi in Francia sono tra i più cari d’Europa, perché è necessario investire nell’ammodernamento di una rete troppo vecchia e degradata.

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L’altro rischio è che l’arrivo di concorrenti come Proxima o Kevin Speed, che intendono operare TGV a basso costo tra Parigi, Lille, Strasburgo e Lione, vada a scapito delle linee meno redditizie, che rimarranno nelle mani dei SNCF, con prezzi al limite. La concorrenza, che ha avuto un successo spettacolare nel settore aereo, deve ancora dimostrare la sua rilevanza nel mondo dei treni, ad alta intensità di capitale e sovvenzionato. Un piccolo tassello dell’immenso puzzle della transizione energetica.

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