“She Industriel”, un partenariato pubblico-privato per la promozione dell’imprenditorialità femminile

“She Industriel”, un partenariato pubblico-privato per la promozione dell’imprenditorialità femminile
“She Industriel”, un partenariato pubblico-privato per la promozione dell’imprenditorialità femminile
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Si tratta di un programma che mira a rafforzare l’imprenditorialità femminile nel settore industriale nazionale. Questa iniziativa mira a rimuovere gli ostacoli all’emancipazione delle donne che vogliono camminare con le proprie gambe.

L’emancipazione femminile e la promozione dell’occupazione e della leadership femminile, rimaste a lungo un pio auspicio, hanno appena ricevuto un impulso, in conformità con le alte linee guida reali e seguendo gli obiettivi del nuovo modello di sviluppo che mira a realizzare un’uguaglianza delle donne tasso di attività del 45% nel 2035. Questa volta è concreto. Almeno ufficialmente, in attesa dei risultati sul campo! Così, il Ministero dell’Industria e del Commercio e l’Associazione delle donne imprenditrici del Marocco (AFEM) hanno firmato, martedì 21 maggio 2024 a Rabat, un accordo di partenariato relativo all’istituzione di un programma per il rafforzamento dell’imprenditorialità femminile nel settore industriale nazionale settore, intitolato “She Industrial”.

Lanciata da Ryad Mezzour, ministro dell’Industria e del Commercio, e Leila Doukali, presidente dell’Associazione delle donne imprenditrici del Marocco (AFEM), questa convenzione “mira a incoraggiare le donne a creare le proprie imprese nei diversi settori industriali, attraverso offrendo loro un sostegno completo e adeguato per realizzare i loro progetti di investimento”, annuncia il Dipartimento dell’Industria. Questo programma è strutturato attorno a diverse forme di sostegno volte a sbloccare il potenziale imprenditoriale femminile.

“Il programma “She Industrial” mira a rafforzare questo contributo offrendo un sostegno su misura a più di 2.200 donne in meno di due anni, promuovendo così la loro inclusione attiva nell’imprenditorialità industriale”, ha indicato, in questa occasione, il Ministro Mezzour. Quest’ultimo ha sottolineato l’importanza del coinvolgimento delle donne per lo sviluppo socioeconomico del Marocco, rilevando che con oltre il 43% delle donne che lavorano nel settore industriale e il 9% di loro in posti di responsabilità, “questo rimane insufficiente”. In definitiva, prosegue il ministro, “questo programma dovrebbe aumentare la presenza di donne alla guida delle imprese marocchine, contribuendo così alla diversità e alla competitività dell’economia nazionale”.

Nuova tabella di marcia
Per Leila Doukali, questo programma mira a promuovere un’economia sostenibile e inclusiva, aggirando i noti ostacoli legati all’imprenditorialità femminile. Il Presidente dell’AFEM ha inoltre presentato la nuova strategia e la roadmap 2024-2026 dell’AFEM, incentrata su crescita, creazione di valore, leadership, sviluppo regionale, innovazione e sviluppo dei talenti.

Secondo i termini di questo accordo di partenariato, l’AFEM si impegna a facilitare l’accesso ai finanziamenti per le donne imprenditrici attraverso programmi di tutoraggio finanziario e a rafforzare le loro capacità imprenditoriali attraverso una formazione mirata. Sosterrà inoltre il networking e la cooperazione interaziendale attraverso incontri di lavoro ed eventi promozionali e svilupperà un programma di certificazione specifico.

Da parte sua, il Ministero dell’Industria e del Commercio si impegna a sostenere tecnicamente e finanziariamente il programma accompagnando l’AFEM nella sua attuazione, fornendo le proprie competenze, supporto tecnico e risorse per raggiungere gli obiettivi prefissati. Contribuirà inoltre ai processi di formazione, supervisione e orientamento del programma e supporterà le donne beneficiarie nell’accesso alla banca dei progetti industriali.

Nel complesso, questo programma, per quanto ambizioso, avrà il merito di contribuire alla dinamica emergente dell’imprenditoria femminile in Marocco, come confermato dal rapporto annuale 2023 della Banca Mondiale. Questa dinamica appare chiara, in particolare nel rafforzamento dell’accesso al capitale privato per centinaia di startup e PMI gestite da donne, nonché attraverso l’attuazione di una formazione aziendale adattata. Il rapporto dell’istituzione di Breton Woods attesta che “la Banca Mondiale ha investito 450 milioni di dollari in una serie di finanziamenti destinati a sostenere il Marocco nei suoi sforzi per migliorare l’inclusione finanziaria e l’imprenditorialità digitale.

Grazie a questa iniziativa, il 44% dei marocchini avrà accesso ai servizi finanziari nel 2023, rispetto al 29% nel 2017, e il 30% di loro utilizzerà pagamenti digitali, rispetto al 17% nello stesso periodo. Questo round di finanziamenti ha inoltre contribuito a sviluppare l’infrastruttura dei pagamenti digitali, le reti di pagamento mobile, la microassicurazione e il registro delle garanzie, promuovendo al contempo l’accesso delle donne ai finanziamenti e la loro emancipazione economica. Investimenti palpabili e concreti, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto formativo, visto che nel maggio 2023 più di 500 giovani, di cui il 40% donne, hanno beneficiato di una formazione tecnica che riguardava anche i diritti in materia di proprietà fondiaria.

Risultati del sondaggio
Alla fine del 2023, il Ministero dell’Economia e delle Finanze e la Banca Africana di Sviluppo (AfDB), attraverso la sua iniziativa di sostegno all’imprenditorialità “EinA” (Entrepreneurship, Innovations and Advice for North Africa), hanno reso noti i risultati di uno studio congiunto intitolato “Entrepreneurial profilo del Marocco”. L’indagine, che ha coinvolto 9.085 persone in 3.034 famiglie, tra cui 2.297 imprenditori (affermati e potenziali), rivela che il 22% delle imprese create sono guidate da donne e che il 44% dei potenziali imprenditori appartiene a donne.

Il problema è che a livello nazionale l’imprenditorialità informale supera il 70%. La tassazione, gli oneri previdenziali e le procedure amministrative sono tra i vincoli quando si passa alla formalità. Questa realtà riguarda anche l’imprenditoria femminile che incontra difficoltà nell’accesso ai finanziamenti.

Tanti ostacoli, tra gli altri, perché “She Industrial”, il programma per rafforzare l’imprenditoria femminile nel settore industriale nazionale, frutto della partnership tra il Ministero dell’Industria e del Commercio e l’Associazione delle donne imprenditrici del Marocco (AFEM), intende per appianare la situazione. Un impegno da entrambe le parti che sarà messo alla prova nel prossimo futuro.

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