Il progetto di sepoltura delle scorie nucleari del Cigeo è (già) troppo piccolo?

Il progetto di sepoltura delle scorie nucleari del Cigeo è (già) troppo piccolo?
Il progetto di sepoltura delle scorie nucleari del Cigeo è (già) troppo piccolo?
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L’organismo di esperti in materia di sicurezza era stato contattato dall’Autorità per la sicurezza nucleare (Asn), l’autorità di vigilanza del settore, che dovrà decidere sulla richiesta di autorizzazione per il progetto che mira a seppellire a 500 metri sottoterra i rifiuti più radioattivi della Mosa.

Sarebbero necessari nuovi studi per garantire che il progetto di interramento dei rifiuti radioattivi Cigeo possa accogliere adeguatamente i rifiuti dei nuovi reattori che lo Stato prevede di avviare, indica un rapporto di esperti dell’IRSN, che rileva diverse “incertezze” sul progetto. L’Istituto per la protezione dalle radiazioni e la sicurezza nucleare (IRSN), l’organismo esperto in materia di sicurezza, è stato contattato dall’Autorità per la sicurezza nucleare (ASN), l’autorità di vigilanza del settore, che dovrà decidere sulla richiesta di autorizzazione di Cigéo, che mira a seppellire la maggior parte scorie radioattive a 500 m sotto terra, nel settore di Bure (Mosa).

L’IRSN, in questo parere pubblicato lunedì, sottolinea che “permangono incertezze” sul dimensionamento dell’inventario di riferimento che elenca i rifiuti accumulati in Francia dall’avvio della flotta nucleare. Queste incertezze riflettono questioni ancora da risolvere sull’imballaggio di alcuni rifiuti o anche sulle modalità di stoccaggio (con o senza contenitori).

Specificare il metodo di scavo del pozzo

L’IRSN sta anche esaminando l’impatto del vasto programma di recupero nucleare annunciato nel 2022 da Emmanuel Macron, che prevede la costruzione di almeno sei reattori di nuova generazione con un’opzione per altri otto. Per quanto riguarda gli annunci già fatti (estensione della vita operativa dell’attuale flotta a 60 anni e messa in servizio di sei EPR2), l’IRSN per il momento non ha obiezioni.

“L’entità dello stoccaggio potrebbe superare da poche centinaia di metri ad alcuni chilometri gli attuali limiti della Zona di Installazione delle Opere Sotterranee (ZIOS), pur rimanendo nella zona di trasposizione in cui è stata dimostrata la fattibilità di un impianto di stoccaggio nel 2005, ” osserva.

D’altro canto, altri interrogativi sorgeranno se il rilancio del nucleare andrà oltre, con la costruzione di altri otto EPR2 o piccoli reattori (SMR), come sta pensando lo Stato senza averlo approvato ufficialmente. In questa ipotesi, “la capacità dell’impianto di immagazzinare più rifiuti dovrà essere valutata sulla base di nuovi studi di adattabilità su orizzonti temporali che potranno essere definiti quando saranno prese le decisioni sul futuro parco”, rileva l’IRSN. L’Istituto formula anche due raccomandazioni tecniche, auspicando una ricognizione geologica in una particolare area del progetto e chiedendo di specificare il metodo di scavo dei pozzi.

La richiesta formale di autorizzazione da parte di Cigeo è stata presentata all’inizio del 2023, per questo contestato progetto che, però, non potrà ottenere il via libera ancora per diversi anni. Per completare l’istruttoria su questa richiesta di autorizzazione gli esperti della sicurezza dovranno presentare altre due relazioni.

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