Il Crédit Agricole du Maroc e la BEI affrontano le sfide climatiche

Il Crédit Agricole du Maroc e la BEI affrontano le sfide climatiche
Il Crédit Agricole du Maroc e la BEI affrontano le sfide climatiche
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Il Crédit Agricole du Maroc (CAM) e la Banca europea per gli investimenti (BEI), hanno tenuto oggi, 23 maggio 2023 a Rabat, una conferenza che mira a sensibilizzare sulle questioni del cambiamento climatico e promuovere soluzioni sostenibili per l’economia marocchina. Questa giornata ha riunito esperti, decisori e attori del settore finanziario per dibattiti e scambi costruttivi.

Gli impatti dei cambiamenti climatici in Marocco, come siccità ricorrenti, inondazioni, aumento delle temperature e variabilità delle precipitazioni, sono ampiamente riconosciuti e influiscono in particolare sul settore agricolo. In questo contesto, le politiche pubbliche del Marocco hanno integrato l’adattamento climatico con un’enfasi sulla gestione dell’acqua, dando priorità alla transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, promuovendo le energie rinnovabili e riducendo la dipendenza energetica dai fossili.

Per il settore bancario, gli effetti del cambiamento climatico si traducono in un aumento del rischio di insolvenza dei mutuatari. È quindi fondamentale gestire questi rischi climatici e sviluppare strategie di resilienza per mitigarne gli impatti e sostenere gli investimenti sostenibili.

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L’evento rientra nella finalizzazione di un progetto di assistenza tecnica della BEI al CAM. Questo progetto ha contribuito a migliorare la comprensione dei rischi climatici nell’ambito del green banking e a promuovere opportunità di finanza sostenibile.

Nel corso del suo discorso di apertura, Mohammed Fikrat, presidente del consiglio di amministrazione del CAM, ha ricordato l’impegno storico della banca a favore dello sviluppo sostenibile, sottolineandone il ruolo nella transizione verde, in particolare nel settore agricolo. Da parte sua, Matilde Ceravolo, capo della sezione Economia-Ambiente della delegazione dell’UE in Marocco, ha condiviso l’esperienza europea in materia di cambiamento climatico, mentre Adrien de Bassompierre, capo della rappresentanza della BEI in Marocco, ha presentato la strategia climatica della BEI.

Kenza Khomsi, responsabile clima della Direzione generale della meteorologia, ha illustrato le tendenze future dei cambiamenti climatici in Marocco e le loro ripercussioni sull’economia. Riad Balaghi, ricercatore di agronomia, ha analizzato l’impatto del clima sull’agricoltura marocchina.

I dibattiti hanno fornito una piattaforma per stimolare il dialogo, riunendo diverse parti interessate. Tra i relatori figuravano Faouzi Bekkaoui, direttore dell’INRA, Assia Benhida, presidente della Commissione per lo sviluppo sostenibile del CGEM, e molti altri importanti esperti. Le discussioni si sono concentrate sulle aspettative in termini di finanziamento per una transizione verso un’economia verde e a basse emissioni di carbonio, nonché sul rafforzamento della resilienza degli strumenti finanziari di fronte ai rischi climatici.

Mohammed Fikrat ha espresso la sua soddisfazione per la qualità del partenariato con la BEI, affermando: “Il progetto ci consentirà di rafforzare i nostri processi interni di gestione del rischio climatico e di consolidare le nostre offerte di finanziamento per la transizione verde per supportare al meglio i nostri clienti di fronte alla grande sfida del cambiamento climatico. »

Adrien de Bassompierre ha aggiunto: “Il cambiamento climatico sta già avendo effetti molto palpabili in Marocco, comprese precipitazioni irregolari e siccità cronica. La nostra collaborazione con Crédit Agricole du Maroc è quindi essenziale e illustra il nostro desiderio comune di valutare meglio i rischi climatici. In quanto Banca dell’Unione Europea e banca per il clima, la BEI è determinata a sostenere le istituzioni finanziarie e le PMI per trasformare queste sfide in opportunità e rafforzare la resilienza dell’economia marocchina. »

La giornata si è conclusa con una nota positiva, aprendo la strada a future iniziative per un Marocco più resiliente alle questioni climatiche.

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