Breaking news

I tassi obbligazionari stanno spingendo indietro i mercati europei

I tassi obbligazionari stanno spingendo indietro i mercati europei
Descriptive text here
-

Parigi ha perso lo 0,17%, Francoforte ha perso lo 0,27% e Londra ha perso lo 0,06%. A Zurigo l’indice SMI è sceso dello 0,86%.

Mercoledì i mercati azionari mondiali hanno perso terreno dopo l’annuncio di un’emissione del debito statunitense che ha causato un aumento dei tassi di interesse obbligazionari sul mercato.

Intorno alle 16:30 GMT, i rendimenti dei buoni del Tesoro – che si muovono nella direzione opposta al prezzo delle obbligazioni – sono aumentati significativamente al 4,65% per le obbligazioni decennali rispetto al 4,60% del giorno prima.

Il titolo tedesco con la stessa scadenza, che costituisce un punto di riferimento in Europa, era al 2,59% contro 2,50%.

Sebbene per gran parte della sessione europea gli indici siano stati in territorio positivo, alla fine hanno ceduto all’aumento dei tassi di interesse obbligazionari.

La Borsa di Parigi ha perso lo 0,17%, Francoforte ha perso lo 0,27% e Londra ha perso leggermente lo 0,06%. A Zurigo l’indice SMI è sceso dello 0,86%.

A Wall Street in rosso anche i tre principali indici: il Dow Jones ha ceduto lo 0,40%, lo S&P 500 lo 0,42% e il Nasdaq lo 0,35%.

Per i mercati azionari, “questa è una settimana importante in termini di risultati aziendali, con il 48% della capitalizzazione di mercato americana che ha già pubblicato i propri profitti in totale”, commenta Vincent Juvyns, membro del team strategico di JPMorgan AM.

I risultati delle sette maggiori capitalizzazioni di mercato del settore tecnologico, soprannominate le “magnifiche sette”, sono particolarmente attesi dagli investitori.

Dopo quella di Tesla di martedì, mercoledì è prevista la pubblicazione di Meta, dopo la chiusura dei mercati americani. I risultati di Microsoft e Alphabet seguiranno giovedì.

Tesla promette costi bassi

Primo dei Magnifici Sette ad aver pubblicato i suoi risultati, l’azione del produttore Tesla è balzata di quasi il 10% dopo l’annuncio della sua intenzione di produrre un veicolo elettrico a basso costo “il più rapidamente possibile”, ignorando il tracollo del 55% dei il suo utile netto nel primo trimestre.

Kering sanzionato

Le azioni Kering sono scese del 6,87% a Parigi, dopo aver toccato il livello più basso dall’ottobre 2017, con gli investitori che hanno preso atto del forte calo della redditività operativa corrente (ROC) previsto nel primo semestre, un nuovo episodio di disincanto nei confronti dei mercati per il gruppo.

Evotec senza struttura

Il titolo del fornitore tedesco di ricerca farmaceutica Evotec (-32,02%) è crollato per tornare al livello del 2017, dopo aver segnalato prospettive di business decisamente più caute. Il fatto che a luglio sia stato scelto un nuovo capo per succedere all’ex amministratore delegato dimissionario Werner Lanthaler non ha fatto notizia.

Rimbalzo dei semiconduttori

Il settore europeo dei semiconduttori ha registrato un balzo dopo la revisione al rialzo delle previsioni di fatturato dell’olandese ASM International, che ad Amsterdam è balzata del 10,99%.

Infineon ha guadagnato il 5,45% a Francoforte, STMicroelectronics il 5,39% a Parigi e AMS il 5,51% a Zurigo.

Lo yen approfondisce le sue perdite

Sul mercato dei cambi, lo yen ha ampliato le perdite, superando la soglia dei 155 yen per dollaro, ancora gravato dalla politica monetaria accomodante della banca centrale giapponese, mentre il biglietto verde si è stabilizzato dopo le perdite del giorno prima.

Intorno alle 16:30 GMT, lo yen ha perso lo 0,17% a 155,08 yen per dollaro, dopo essere sceso al nuovo minimo dal giugno 1990 contro la valuta americana, a 155,17 yen.

Anche la valuta giapponese è scesa dello 0,03% contro l’euro, a 165,75 yen, dopo aver toccato mercoledì 165,88 yen, un nuovo minimo dall’agosto 2008.

In calo il prezzo del petrolio: il barile di Brent perde lo 0,53% a 87,95 dollari e quello di WTI perde lo 0,71% a 82,77 dollari.

Bitcoin è sceso del 2,77% a 64.512 dollari.

-

NEXT Natura e rischi lavorativi nell’agenda dell’ISSB