Firmato Giltay: fine delle auto termiche nel 2035, la Corte dei conti europea tira il freno a mano

Firmato Giltay: fine delle auto termiche nel 2035, la Corte dei conti europea tira il freno a mano
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La fine delle auto termiche prevista per il 2035 stenta a concretizzarsi. Ieri la Corte dei conti europea ha pubblicato un rapporto in cui spiega che l’Europa non è pronta. La Corte ricorda in particolare l’obbligo di importare la maggior parte delle batterie e delle materie prime necessarie per le auto elettriche.

La strada tra la pompa di benzina e la stazione di ricarica è lunga. L’Europa ha deciso di eliminare la vendita delle nuove auto termiche nel 2035.

Mancano 11 anni al 2035, è domani. Ma la Corte dei conti europea suona il clacson e tira il freno a mano. Nelle condizioni attuali, questo progetto si sta dirigendo verso il disastro economico. La Corte si concentra principalmente su tre casi. Innanzitutto la riduzione delle emissioni inquinanti delle auto termiche. La prima regolamentazione in questo ambito è entrata in vigore nel 2013. Tuttavia, le emissioni delle nuove auto hanno iniziato a diminuire solo nel 2020. Di conseguenza, la maggior parte delle auto in circolazione emette ancora la stessa quantità di CO2 di 12 anni fa.

Seconda trappola: i ritardi nello sviluppo dei combustibili alternativi. Idrogeno, biocarburante o carburante sintetico. Secondo il relatore della Corte, tutto ciò avviene nel più grande disordine. Si rammarica dell’assenza di una tabella di marcia chiara e stabile per risolvere i problemi del settore. Principalmente la quantità di carburante disponibile, i costi e il rispetto dell’ambiente. Ed è vero che da anni vediamo rapporti su questi nuovi carburanti. Ma è molto raro imbattersi in un veicolo che li utilizza.

Infine, e questa è la critica fondamentale, nel settore dei veicoli elettrici l’industria europea non può competere con la Cina. Gli europei rappresentano meno del 10% della produzione totale di batterie nel mondo, rispetto al 76% della Cina. Se traduciamo correttamente, oggi, scegliere l’elettricità significa semplicemente arricchire la Cina e impoverire l’Europa. Infatti, attualmente, solo i cinesi offrono auto elettriche a prezzi accessibili sul nostro mercato. Gli europei costano troppo e si vendono solo grazie agli aiuti pubblici. Tuttavia, alcuni paesi come la Germania sono in procinto di ridurli o addirittura eliminarli.

Di conseguenza, le vendite di auto elettriche di fascia alta sono diminuite. Tesla ha infatti appena annunciato un calo dei prezzi in Cina e il licenziamento di oltre 14.000 dipendenti. Infine, ma non meno importante, importiamo la maggior parte delle nostre materie prime da Paesi con i quali non abbiamo accordi commerciali soddisfacenti. L’87% del litio proviene dall’Australia, l’80% del manganese dal Sud Africa, il 68% del cobalto dalla RDC e il 40% della grafite dalla Cina. Conclusione: per il 2035 l’auto elettrica è in difficoltà.

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