Olimpiadi Parigi 2024: “Ho portato la fiamma, perché io probabilmente non lo saprò mai”

Olimpiadi Parigi 2024: “Ho portato la fiamma, perché io probabilmente non lo saprò mai”
Olimpiadi Parigi 2024: “Ho portato la fiamma, perché io probabilmente non lo saprò mai”
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Dal 16 gennaio 2024 sa che porterà la fiamma olimpica a Montpellier. Appena il tempo di immaginare questo momento unico. La realtà supererà tutte le sue aspettative. Dominique Mercadier, giornalista di Midi Libre, racconta un racconto toccante di questa avventura unica iniziata nel 2023.

Tutto è iniziato con una semplice email persa tra decine di notifiche. Il 4 agosto 2023 la mia casella di posta vomita, devo sistemare la cosa. Torno al mio computer. Esito per un attimo davanti al bidone della spazzatura. “Dai un’occhiata, non si sa mai”. Una piccola voce interiore mi chiama. Ehi, un messaggio dalla Coca-Cola. “Diventa il prossimo portatore della fiamma olimpica di Parigi 2024!” Difficile resistere.

A questo punto sono più incuriosito che altro. Non sono mai stato in alcun modo in contatto con l’azienda americana. Anche nel contesto del mio lavoro di giornalista. Perché io, perché oggi? Probabilmente non lo saprò mai.

Eccomi rapito dalla prospettiva di vivere un momento unico: “Siamo felici di invitarvi a vivere questa straordinaria esperienza e a partecipare, insieme a noi, a diffondere la magia dei Giochi Olimpici e Paralimpici. » Banco!

Finalmente saprò se è tutto vero

16 gennaio 2024. Sono passati sei mesi da questa prima comunicazione. Come tutti i candidati portabandiera, abbiamo dovuto mostrare le nostre credenziali – niente S nella staffetta –, difendere il nostro ciuffo e giustificare in poche parole questo invito. Ho parlato di Guy Drut a Montreal nel 1976, di Marie-Jo Pérec nel 1996 e della copertura dei Giochi di Rio (2016) e Tokyo (2021) per Midi Libre. Parigi 2024 ormai sa tutto di me (o quasi) fino alle mie misure.

Finalmente saprò se è tutto vero. L’annuncio della lista dei 10.000 tedofori è previsto per la giornata di oggi. E se mi fossi infuriato per niente? Per superstizione, poche persone conoscono il segreto. Le ore passano. L'(ennesima) mail di conferma fuga gli ultimi dubbi:”Congratulazioni! Porterai la fiamma”. Sarà a Montpellier il 13 maggio. Oltre 200 m, per quattro minuti di eternità.

200 metri per l’eternità

Fino alla convocazione ufficiale del 3 maggio non avevo sentito particolari pressioni. È stato quando lunedì sono arrivato alla piscina Angelotti, tre ore prima della mia… ora di gloria, che tutto è cambiato. La temperatura era già aumentata di diversi gradi dopo l’accensione della fiamma a Marsiglia e l’inizio della staffetta. Ma ora toccava a me. E tutto sarebbe accaduto molto velocemente, troppo velocemente col senno di poi.

Ho avuto l’impressione di ricevere la maglia della nazionale francese di rugby la mattina di una partita del Torneo Sei Nazioni, circondato dai miei fratelli di fiamma

Qualche gentile e rassicurante parola di benvenuto, le ultime istruzioni e la prima grande emozione con la presentazione dell’outfit ufficiale. Per un attimo ho avuto l’impressione di ricevere la maglia della Nazionale francese di rugby la mattina di una partita del VI Torneo delle Nazioni, circondato dai miei fratelli in fiamme. Tra noi non c’è stato nessun grido di battaglia ma tanti sorrisi, un occhiolino, un incoraggiamento, una pacca sulla spalla e tante foto per immortalare il momento.

La storia di un ragazzino appassionato di sport e di scrittura

In questo momento so anche chi mi raggiungerà alle 17,32, al 100 di avenue de Lodève, il piccolo angolo di Montpellier che mi è stato riservato. Fabienne Fortes, 64 anni, compirà 95 annie tedoforo della giornata. Sarò il 96e e Nicolas Jean, 40 anni, 97e. È stata vittima di un grave incidente motociclistico all’età di 18 anni. È un venditore in una grande azienda casearia. Presto saremo legati per tutta la vita.

Sono legittimo? Mi sono posto questa domanda centinaia di volte prima di salire sulla navetta con un nodo allo stomaco

Nella lunga lista di ricordi che d’ora in poi busseranno alla mia porta, il mio primo maneggio della fiaccola resterà necessariamente in disparte. C’è l’oggetto stesso, slanciato, tutto in acciaio, creato dal designer Mathieu Lehanneur (70 cm, 1,6 kg). Un modello nel suo genere. C’è soprattutto ciò che rappresenta, il simbolo.

Sono legittimo? Mi sono posto questa domanda centinaia di volte prima di salire sulla navetta con il nodo allo stomaco e le mani sudate. Ma era già troppo tardi per ritirarsi, per sfuggire alla folla e alla comunione.

200 m, quattro minuti… il resto è la mia storia. Quella di un ragazzino appassionato di sport e di scrittura che ha saputo conciliare le due cose diventando giornalista. Risuona nel cuore e nel corpo del mio compagno e dei miei cari, venuti da Rodez, Saint-Étienne-les-Orgues o Saint-Jean-de-Védas per condividere con me questa follia.

Ho portato la fiamma olimpica e tutto è finito bene. C’erano bambini, anziani, ragazze e ragazzi di tutti i colori sul ciglio della strada. C’era rumore e gioia. Ho passato il testimone nutrito da ognuno di voi. Ti riconoscerai. Grazie.

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