Di Aurélie CARABIN
“Riunire” un Paese diviso attorno a un passato comune, raccontato “diversamente”: questo l’obiettivo di “La nostra storia di Francia”, un ambizioso tuffo nei contemporanei di Vercingetorige, Clodoveo o Carlo Magno, raccontato dall’attore Tomer Sisley a partire da domani serata su Francia 2.
Ispirata a un format danese e trasmessa in prima serata, questa serie di documentari ripercorre 16 secoli di storia, dall’antica Gallia al Rinascimento, in sei episodi da 52 minuti, mescolando finzione e interviste agli esperti. Tomer Sisley viaggia nel tempo come narratore, assistendo a scene emblematiche della storia francese, senza interferire con i suoi protagonisti.
“È un onore enorme (…) soprattutto per uno come me che viene da origini multiple”, ha detto all’AFP l’attore franco-israeliano, noto per i suoi ruoli nei film Largo Winch e nella serie “Balthazar” su TF1. “Il narratore fa un piccolo passo da parte”, spiega.
“Abbiamo idee preconcette su Carlo Magno, su Giovanna d’Arco, su Vercingetorige” e si tratta di “decostruirle fornendo “uno sguardo informato e forse un po’ più moderno”. Più in generale, lo spettacolo cerca, secondo lui, di spiegare ” come gli eventi raccontati hanno contribuito a costruire la Francia in cui viviamo oggi”.
“In tempi un po’ politicamente complicati, trovo salutare ricordare i nostri valori comuni, da dove veniamo e perché siamo qui”, saluta l’attore cinquantenne. “Siamo in una Francia divisa, in cui si strumentalizzano la storia, le questioni identitarie” e dove “ci poniamo molte domande” sul presente, aggiunge il direttore delle riviste France Télévisions, Nicolas Daniel, per il quale il “primo obiettivo” di lo spettacolo è quello di “riunire le persone”.
Per garantire la “precisione”, il gruppo pubblico “ha lavorato, per ogni episodio, con i più grandi specialisti dell’epoca”, tutto essendo stato “convalidato da un comitato scientifico”, sostiene Nicolas Daniel. “Ovviamente la verità storica non è una verità scientifica, viene messa continuamente in discussione”, prosegue.
E per anticipare: «Le proposte che faremo non mancheranno di essere commentate, magari criticate, dibattute». “Ciò che vorremmo è che questo sia proprio un modo per aprire il dibattito su queste epoche, per riportarle alla luce, magari anche per interrogarsi a vicenda, con basi solide e non parziali.”
Segno delle ambizioni legate al programma, 150 persone hanno lavorato al progetto che comprende una trentina di scenografie, 600 costumi e altrettante comparse. A creatori di contenuti specializzati nella divulgazione storica, come la YouTuber e la storica Manon Bril, è stato chiesto di partecipare alle riprese come comparse o di lavorare sulla base di estratti della serie, concepita come “un vero e proprio oggetto di servizio pubblico” che va oltre la “trasmissione televisiva”. “, secondo il signor Daniel.
Seguendo la stessa logica, “La nostra storia di Francia” alimenterà la piattaforma educativa di France Télévisions, Lumni, a disposizione degli insegnanti. France 2 scava così nel solco storico, dopo la messa in onda a settembre della serie “Fortune de France”, adattamento della saga di Robert Merle sulle guerre di religione del XVI secolo.