i e le serie cult di David Lynch da (ri)guardare

i e le serie cult di David Lynch da (ri)guardare
i film e le serie cult di David Lynch da (ri)guardare
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Atmosfera. Questa è sicuramente la parola migliore per (tentare) di definire il cinema di David Lynch. Il regista americano è morto il 16 gennaio all’età di 78 anni. Colui che soffriva di enfisema polmonare, “il prezzo da pagare” per “anni di sigarette”, lascia dietro di sé una filmografia tanto cult quanto sconcertante.

• “L’uomo elefante” (1980)

Il secondo lungometraggio del regista dopo Gomma da cancellare (1977), L’Uomo Elefante è diventato un imperdibile per gli appassionati di cinema. Uscito nel 1980, racconta la storia vera di Joseph Merrick (interpretato dall’attore britannico John Hurt) soprannominato “the Elephant Man”, un uomo britannico affetto dalla sindrome di Proteus che causa gravi malformazioni fisiche.

L’Uomo Elefante affronta temi di bellezza, crudeltà umana e compassione. Vincitore del César per il miglior film straniero nel 1982, il film girato in bianco e nero è uscito nelle sale nel 2020 in occasione del suo quarantesimo anniversario.

• “Duna” (1984)

Denis Villeneuve non è il primo regista ad essersi cimentato nell’adattamento del romanzo di fantascienza di Frank Herbert. David Lynch partì nel 1984 con un progetto ambizioso: trascrivere il ricco universo del libro in un film della durata di poco più di due ore.

La storia segue Paul Atreides, erede di una nobile famiglia, e la sua battaglia per governare il pianeta deserto Arrakis. Sebbene il film abbia diviso critica e pubblico al momento della sua uscita, rimane un lungometraggio con un’estetica visiva unica e un cast diversificato, che spazia da Kyle MacLachlan a Patrick Stewart al cantante Sting.

• “Velluto blu” (1986)

Thriller psicologico uscito nel 1986, il film Velluto blu – da cui deriva l’iconica canzone omonima – racconta la storia di un giovane che scopre un orecchio mozzato che lo porta a indagare su un procedimento penale.

Il film evoca voyeurismo o addirittura perversione e confonde temi come la bellezza e la violenza sullo schermo.

• “Twin Peaks” (1990-2017)

Creato da David Lynch e Mark Frost, Cime gemelle è una serie televisiva con le prime due stagioni pubblicate nel 1990-1991 e che è tornata alla ribalta con una terza stagione pubblicata nel 2017. La trama ruota attorno al misterioso omicidio di Laura Palmer, un’adolescente della piccola città di Twin Peaks.

Diventato cult per la sua atmosfera unica, i suoi personaggi e i suoi intrighi fuori dal comune, Cime gemelle mescola i generi, gioca con i codici della soap opera e passa dal dramma poliziesco al thriller psicologico, aggiungendo elementi soprannaturali.

• “Mulholland Drive” (2001)

Pubblicato nel 2001, Mulholland Drive racconta la storia di una donna affetta da amnesia ritrovata dopo un incidente stradale sulla Mulholland Drive a Los Angeles, salvata da una giovane aspirante attrice che cerca di aiutarla a ritrovare la sua identità. Le due donne si ritrovano immerse in un susseguirsi di strani eventi nel corso della storia.

Film cult per la sua struttura non lineare, la sua messa in scena e la sua capacità di giocare tra realtà e illusione, Mulholland Drive destabilizza anche lì grazie alla sua atmosfera e alla sua storia che destabilizzano lo spettatore. Un capolavoro cinematografico che offre una riflessione su Hollywood e sul sogno americano.

Articolo originale pubblicato su BFMTV.com

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