La giunta maliana ha cominciato a sequestrare le scorte d’oro nel sito di Loulo-Gounkoto, gestito dal gruppo Barrick Gold, nel bel mezzo di un conflitto sulla ripartizione delle entrate, abbiamo appreso lunedì 13 gennaio da Industrial and Safe. La compagnia canadese e lo Stato maliano sono impegnati da mesi in una situazione di stallo su quello che è uno dei più grandi complessi auriferi del mondo, in un contesto generale di crescente pressione esercitata sulle compagnie minerarie straniere.
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Le autorità hanno iniziato sabato ad eseguire un ordine di sequestro delle scorte presenti nel sito di Loulo-Gounkoto, nel Mali occidentale, ordine preso qualche giorno prima, indica Barrick Gold in una comunicazione interna destinata al personale locale e consultata lunedì dall’Agence France- Stampa (AFP). Sabato le autorità hanno inviato un elicottero sul posto per effettuare il sequestro, ha detto all’AFP un funzionario della sicurezza, parlando in condizione di anonimato. L’AFP non ha potuto confermare la quantità di oro sequestrato, né il volume e il valore dell’oro sul posto. Quando è stato chiesto, Barrick Gold si è attenuto a una dichiarazione precedente.
I militari, saliti al potere con la forza nel 2020, cercano di ottenere una quota maggiore delle entrate generate dal complesso sotterraneo e all’aperto di Loulo-Gounkoto, di cui la Barrick Gold detiene l’80% e lo Stato maliano il 20%. Stanno bloccando le spedizioni di oro da Loulo-Gounkoto da più di sette settimane. La Barrick Gold aveva concesso alla giunta tempo fino alla fine della scorsa settimana per liberare le azioni, altrimenti avrebbe sospeso le sue operazioni. Mantiene questa possibilità nella sua nota interna.
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Il gruppo ha dichiarato la settimana scorsa di impiegare 8.000 dipendenti e numerosi fornitori di servizi locali. Le autorità maliane hanno già accusato e arrestato quattro dipendenti maliani della Barrick Gold alla fine di novembre. A dicembre hanno emesso mandati di arresto nazionali contro l’amministratore delegato sudafricano della società e il direttore generale maliano del complesso “riciclaggio di denaro”.
Il Mali, uno dei paesi più poveri del mondo, alle prese anche con il jihadismo e con una crisi multidimensionale, è uno dei principali produttori di oro in Africa. Questo metallo prezioso contribuisce per un quarto al bilancio nazionale e a tre quarti dei proventi delle esportazioni.
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