Scritto da Ciao Alto
Nella notte tra il 12 e il 13 gennaio 2026, il quadro elettrico dell’attività di Stéphane Touche ha preso fuoco. Non si registrano feriti, ma l’unico panificio del paese è chiuso fino a data da destinarsi, un duro colpo per i residenti isolati che hanno approfittato del luogo per incontrarsi e chiacchierare.
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Le vetrine del negozio sono annerite dalla fuliggine, un fumo finissimo continua a riempire i forni del panificio e l’odore della cenere resta onnipresente a poche ore dalla fine dell’incendio.
A Donnery tutto è successo molto rapidamente. È stato questo lunedì mattina presto del 13 gennaio, verso le 4 del mattino, che Stéphane Touche si è svegliato in mezzo al fumo.
Mi stavo alzando per andare al lavoro e ho sentito il crepitio al piano di sotto.
Stéphane Touche, responsabile della panetteria
Nel retro del negozio, l’incendio è partito dal quadro elettrico, per poi propagarsi a tutto il piano terra. È quindi impossibile per il fornaio lasciare il suo alloggio, situato sopra questa panetteria di cui è direttore da 12 anni. Sono stati i vigili del fuoco, chiamati immediatamente, ad evacuarlo finalmente. Il quadro elettrico è tuttavia a norma, ha indicato Stéphane Touche, che è obbligato a effettuare controlli regolari su richiesta delle compagnie di assicurazione.
La notizia si è diffusa rapidamente sui social e davanti al panificio erano tante le facce incuriosite. Ciò non sorprende Stéphane Touche, la cui panetteria era un luogo conviviale frequentato da tutto il villaggio. “Durante la settimana possiamo avere 250 clienti durante il giorno, a volte di più nei fine settimanaconfida il fornaio, con la faccia seria, e la domenica la coda potrebbe arrivare anche fino al marciapiede”.
A Donnery, la panetteria era molto più di un business, come conferma Patrick Peltier, amico del fornaio: “Lì si riuniva tutto il paese, era proprio di fronte al bar e a due passi dal municipio. Per le persone isolate era davvero un luogo di incontro essenziale”.
La tragedia avviene in un momento in cui anche il paese rischiava di perdere la farmacia prima che questa venisse definitivamente rilevata. Così, di fronte al rischio di veder scomparire un servizio locale essenziale, molti passanti hanno manifestato il loro sostegno al fornaio colpito: “Il sindaco si è offerto di togliere alcuni mobili, noi abbiamo avuto proposte di riallocazione. Calma il cuore”riconosce Kathleen, la figlia di Stéphane Touche.
Ho dedicato tutte le mie settimane e tutte le mie vacanze a questo negozio per 12 anni.
Stéphane Touche, responsabile della panetteria
Questa solidarietà riflette gli sforzi compiuti dal fornaio da quando si è trasferito nei locali nell’agosto 2013 per rendere il luogo il più accessibile possibile.
Avendo appena il tempo di rendersi conto dell’entità dei danni, la città dovette organizzare le conseguenze dell’incendio. La panetteria più vicina si trova ora a Fay-aux-Loges, a 3 chilometri di distanza. È stata sollevata la questione della creazione di un nuovo deposito temporaneo del pane, senza ulteriori informazioni per il momento.
Lì penso che ci vorrà un po’ prima di riaprire.
Philippe Pellé, proprietario del locale
Da parte sua, Stéphane Touche si consola con i soli danni materiali, ma è preoccupato per il futuro della sua attività. In attesa dell’arrivo degli esperti che valuteranno l’entità dei danni e i rimborsi, lui e i suoi 7 dipendenti restano ancora nella nebbia.
Articolo scritto da Noah Gaume