Nuovi dettagli sull’accordo per la liberazione degli ostaggi

Nuovi dettagli sull’accordo per la liberazione degli ostaggi
Nuovi dettagli sull’accordo per la liberazione degli ostaggi
-

I politici israeliani hanno rivelato nuovi dettagli sull’imminente accordo per la liberazione degli ostaggi: “Sono state soddisfatte le condizioni ottimali per il raggiungimento di un accordo che non avremmo ottenuto prima”.

Secondo questi funzionari, ecco cosa prevede l’accordo:

– Liberazione di 33 ostaggi durante la 1a fase. Hamas non ha ancora informato Israele quali siano quelli ancora vivi, ma in Israele si stima che la maggioranza lo sia. Si tratta di donne (civili e soldati), bambini, adulti sopra i 50 anni, feriti e malati. Nessuno dei 33 ostaggi coinvolti è stato dichiarato ufficialmente morto da Israele ma per alcuni si nutrono “seri timori per la propria vita”.

– Israele non si impegna a fermare la guerra e potrà riprendere i combattimenti non appena questa prima fase sarà terminata.

– Il 16° giorno della prima fase inizieranno i negoziati per la seconda fase, durante la quale Israele chiederà il rilascio di tutti gli altri ostaggi, senza una terza fase.

– I primi ostaggi verranno liberati dall’inizio dell’applicazione dell’accordo (nei primi giorni senza indicazioni più precise).

– Una volta implementato l’accordo, l’IDF si ritirerà completamente dalla Striscia di Gaza e rimarrà nelle zone cuscinetto lungo il confine per proteggere le località lungo il confine di Gaza. Il ritiro dell’IDF sarà graduale durante i giorni del cessate il fuoco.

– Per quanto riguarda l’asse Filadelfia si troverà una soluzione sul piano della sicurezza. Inizialmente, l’IDF rimarrà sull’asse Filadelfia e successivamente si ritirerà parzialmente.

– L’IDF si ritirerà dall’asse Netzarim e i residenti nel nord della Striscia di Gaza potranno tornare a casa a due condizioni: nessun uomo armato potrà passare e nessuna arma potrà entrare. L’applicazione di questo punto dell’accordo sarà garantita mediante un sistema approvato da entrambe le parti.

– Israele rilascerà i terroristi in una proporzione che dipenderà dal numero di ostaggi ancora vivi. Saranno liberati anche i terroristi con le mani sporche di sangue, ma non saranno rimandati in Giudea e Samaria (non è specificato dove verranno rimandati).

– Nessun terrorista No’hb che ha partecipato all’attacco del 7 ottobre sarà rilasciato.

– Gli aiuti umanitari saranno notevolmente aumentati così come le consegne di attrezzature logistiche.

Secondo funzionari israeliani che riportano questi dettagli, Israele detiene importanti risorse nelle sue mani per continuare i negoziati e garantire il rilascio di tutti gli ostaggi: “Conserviamo risorse geografiche ma anche terroristi che non saranno rilasciati fino al “L’ultimo degli ostaggi non sarà tornato”. ”, dicono.

-

PREV Boxe: il britannico Tyson Fury annuncia il suo ritiro
NEXT Gestione PLC | Mark Carney rivela il suo interesse in un’intervista alla TV americana