Cosa sta succedendo sul campo?
Seul, Kiev e Washington affermano che la Corea del Nord ha schierato più di 10.000 soldati in Russia dallo scorso ottobre per aiutare Mosca nel suo sforzo bellico contro l’Ucraina.
Questi soldati – tra cui diverse centinaia di ufficiali e tre generali, secondo Kiev – si trovano nella regione di confine russa di Kursk, una piccola parte della quale è controllata da agosto dalle truppe ucraine.
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L’Ucraina ha annunciato sabato di aver fatto prigionieri due soldati nordcoreani feriti in questa regione – informazione confermata da Seoul – e ha offerto a Pyongyang di scambiarli con soldati ucraini detenuti in Russia.
L’intelligence militare ucraina ha assicurato che lo schieramento nordcoreano non ha avuto un impatto significativo sulla situazione, con queste truppe che impiegano tattiche “primitive” a causa della mancanza di esperienza di combattimento moderno.
La Corea del Sud ha stimato che 300 soldati nordcoreani siano stati uccisi e 2.700 feriti, mentre Kiev ha avanzato la cifra di 3.800 uomini uccisi e feriti.
L’Ucraina sostiene inoltre che Mosca ha fornito a questi soldati uniformi e documenti russi per nascondere la loro presenza sul campo di battaglia e ha pubblicato immagini che pretendono di supportare questa ipotesi.
Di fronte alla minaccia nordcoreana, Kiev e Seul hanno annunciato il rafforzamento della loro cooperazione in materia di sicurezza.
La Corea del Sud, che ha una politica di non fornitura di armi ai paesi in conflitto, ha indicato che ciò potrebbe cambiare alla luce dello spiegamento di truppe di Pyongyang.
Mutismo a Mosca e Pyongyang
Né Mosca né Pyongyang hanno confermato o smentito la presenza di queste truppe nordcoreane.
I due Paesi, alleati di lunga data, hanno invece firmato e promulgato nel 2024 un patto che prevede in particolare la “reciproca assistenza in caso di aggressione” da parte di un Paese terzo.
Interrogato pubblicamente su questo dispiegamento nel 2024, Vladimir Putin non ha negato ma ha deviato la domanda per criticare il sostegno dell’Occidente all’Ucraina.
Lunedì il Cremlino si è nuovamente rifiutato di commentare l’annuncio dell’Ucraina sulla cattura dei soldati nordcoreani.
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“Non sappiamo cosa sia vero lì”, ha detto ai giornalisti il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.
La Russia cerca disperatamente di riprendere l’area della regione di Kursk sotto il controllo ucraino, che Kiev desidera mantenere per possibili negoziati di pace.
Le paure occidentali
Pyongyang è accusata da mesi da Kiev e dall’Occidente di fornire proiettili di artiglieria e missili balistici alla Russia.
Ma l’impegno delle sue truppe in guerra ha ulteriormente aggravato i timori che questa guerra possa internazionalizzarsi, soprattutto perché Mosca minaccia regolarmente di prendere di mira gli alleati occidentali che forniscono armi all’Ucraina.
Secondo la NATO, la Russia in cambio fornisce sostegno ai programmi nucleari e missilistici della Corea del Nord.
“Questi sviluppi potrebbero destabilizzare la penisola coreana e persino minacciare gli Stati Uniti”, ha detto a dicembre il capo della NATO Mark Rutte.
Il presidente americano uscente Joe Biden, uno dei principali sostenitori di Kiev, ha definito lo spiegamento di truppe nordcoreane “molto pericoloso” e in risposta ha revocato alcune restrizioni sull’uso da parte di Kiev di armi occidentali a lungo raggio sul territorio russo.
La Cina, alleato strategico di Mosca, ha minimizzato il riavvicinamento tra Mosca e Pyongyang e ha chiesto una soluzione pacifica.
