È in Belgio che l’elettricità e il gas sono i più economici, ma questo non è sempre visibile in bolletta

È in Belgio che l’elettricità e il gas sono i più economici, ma questo non è sempre visibile in bolletta
È in Belgio che l’elettricità e il gas sono i più economici, ma questo non è sempre visibile in bolletta
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Come spiegare che il nostro Paese sta andando bene in questo senso? “Il Belgio è il mercato più liberalizzato, con pochissimi interventi sui prezzi (eccetto le tariffe sociali) e con prezzi al dettaglio che seguono molto rapidamente l’evoluzione dei prezzi all’ingrosso”, spiega il CREG. Al contrario, in Francia, ad esempio, il prezzo regolamentato ha sempre un impatto importante sui prezzi al dettaglio, aggiunge l’autorità di regolamentazione.

Ma gli “extra” si aggiungono al conto

L’energia è quindi più economica in Belgio. Ma c’è un ma…

Come accennato, si tratta qui di una pura “componente energetica”. Perché se aggiungiamo le altre componenti che compongono la fattura complessiva, come l’Iva, il costo della rete e le maggiorazioni federali e regionali (contributo energetico, scatto alla risposta, sostegno alle energie rinnovabili, fondo per la denuclearizzazione, ecc.) la situazione cambia.

Detto questo, anche se tutti questi “extra” fanno lievitare notevolmente la bolletta, il Belgio non se la passa così male rispetto ad altri paesi.

Come possiamo vedere (vedi infografica), anche sulla base della bolletta totale, il prezzo dell’elettricità è più interessante solo in Francia (un po’) e nei Paesi Bassi (abbastanza significativamente).

E quando si parla di gas, solo in Gran Bretagna la bolletta complessiva è più allettante.

D’altro canto, rispetto al Belgio, il conto per francesi, olandesi e tedeschi è molto più pesante. I nostri vicini nei Paesi Bassi sono particolarmente svantaggiati, con più di 1000 euro in più da pagare ogni anno per lo stesso consumo di gas. Una grande differenza che la CREG spiega con il fatto che “la loro produzione di gas naturale è esaurita e che sono diventati un paese importatore di gas naturale”. Ma gli obiettivi di transizione energetica del governo olandese e la volontà di ridurre la dipendenza del Paese dal gas naturale hanno fatto aumentare anche le maggiorazioni, che pesano sulla bolletta più di 1.015 euro all’anno. Sono 736€ in più che in Vallonia, per esempio…

D’altro canto, per promuovere l’elettrificazione (in particolare le pompe di calore), i Paesi Bassi applicano “supplementi negativi” sull’elettricità. Ciò riduce la bolletta di 141 euro all’anno.

In Belgio sono i fiamminghi a pagare meno

Se i belgi non sono quindi svantaggiati rispetto ai loro vicini, nel nostro territorio non tutti sono sulla stessa barca. A parità di consumo, sia di gas che di elettricità, valloni, fiamminghi e brussellesi non pagano la stessa cosa. Ciò è spiegato principalmente dalle disparità nei costi di rete.

Per l’elettricità, ad esempio, il vallone paga 45 euro in più rispetto al brussellese e 79 euro in più rispetto al fiammingo. Anche le maggiorazioni sono più basse nel nord del paese che in Vallonia (+7 euro) e soprattutto che a Bruxelles (+44 euro).

Anche per la componente energetica pura si registrano disparità tra le tre regioni. Minimo tra Fiandre e Vallonia (+ 3 euro) ma più sostanzioso per Bruxelles (+ 45 euro).

Una disparità che la CREG spiega con la metodologia utilizzata, secondo la quale i prodotti selezionati differiscono da una regione all’altra, il che si traduce in componenti energetiche diverse.

Si aggiunge l’IVA, si agita il tutto e, rispetto al consumatore fiammingo, il vallone pagherà l’elettricità l’8,7% in più e il brussellese quasi il 12% in più.

Per gli stessi motivi, la bolletta del gas è più alta in Vallonia del 2,9% rispetto alle Fiandre e del 5,5% a Bruxelles.

Precisiamo però che questo confronto effettuato dal CREG è un indicatore medio che non riflette pienamente la realtà di un mercato energetico molto dinamico e con specificità nazionali talvolta molto diverse. La CREG precisa inoltre che “i prezzi indicati si basano sulle formule di prezzo e sui listini prezzi pubblicati dai fornitori sul loro sito web per i mesi interessati e non tengono conto delle riduzioni”. E solo i prodotti di tre fornitori (se presenti) vengono considerati nell’analisi: il fornitore storico, il concorrente più grande e il secondo concorrente più grande.

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