Inflazione in Russia: la banca centrale “considera” un ulteriore aumento dei tassi – 12/04/2024 14:52

Inflazione in Russia: la banca centrale “considera” un ulteriore aumento dei tassi – 12/04/2024 14:52
Inflazione in Russia: la banca centrale “considera” un ulteriore aumento dei tassi – 12/04/2024 14:52
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Il capo della Banca centrale russa (BCR) ha dichiarato mercoledì che sta “considerando” un ulteriore aumento dei tassi dell’istituto, che sono già ai livelli più alti degli ultimi 20 anni, al fine di frenare l’elevata inflazione nel paese, guidata dalla l’esplosione delle commesse militari per il fronte ucraino.

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Elvira Nabioullina, a San Pietroburgo, 6 giugno 2024 (AFP/OLGA MALTSEVA)

“Abbiamo riferito che la banca centrale stava considerando la possibilità di un aumento dei tassi” perché “l’inflazione (intorno all’8,5%, ndr) non ha ancora iniziato a scendere”, ha dichiarato Elvira Nabioullina, durante un forum finanziario organizzato a Mosca.

La prossima riunione della BCR è prevista per il 20 dicembre e molti operatori del mercato prevedono già un aumento del tasso di riferimento, che dalla fine di ottobre è al 21%, il livello più alto dal 2003.

Diversi importanti dirigenti russi si sono già mossi nei giorni scorsi verso questo scenario, mettendo in guardia contro il costo già elevato, ai loro occhi, dei prestiti, e quindi degli investimenti, che potrebbero rallentare significativamente l’economia russa, in un momento in cui le autorità prevedono una crisi decelerazione dell’attività nel 2025.

Elvira Nabioullina, tuttavia, ha ignorato queste critiche, stimando che se la BCR “non reagirà adesso” – quando l’inflazione sarà due volte più alta dell’obiettivo ufficiale – allora “verrà considerato” dai russi che le autorità hanno dimostrato di ” riluttanza o incapacità di frenare” questo fenomeno che divora i loro portafogli.

Il capo della BCR si è quindi rallegrato del “rallentamento dei prestiti”, attualmente offerti dalle banche a tassi esorbitanti e che stanno facendo salire i prezzi.

A metà novembre, ha affermato che stava facendo di tutto per evitare un’inflazione elevata “cronica”, un sintomo che avrebbe fatto temere la possibile comparsa, a medio termine, di un ciclo di stagflazione (inflazione elevata e crescita molto bassa contemporaneamente).

L’inflazione in Russia è alimentata in particolare dall’esplosione delle spese militari per l’assalto in Ucraina, dagli effetti delle sanzioni e dall’aumento dei salari, conseguenza diretta della carenza di manodopera sul mercato del lavoro, dall’obbligo delle aziende di offrire compensi interessanti per assumere.

Queste carenze sono il risultato della partenza di centinaia di migliaia di uomini verso il fronte ucraino o all’estero a partire dal febbraio 2022.

Anche l’inflazione pesa sul rublo, ai livelli più bassi rispetto al dollaro e all’euro da metà marzo 2022.

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