Lunedì Donald Trump ha minacciato i BRICS di adottare misure punitive se avessero abbandonato il dollaro in favore di una valuta rivale per le transazioni, ha appreso l’APA.
Sui social media, Trump, che entrerà in carica a gennaio dopo la sua rielezione il mese scorso, ha affermato che la sua amministrazione entrante imporrà tariffe del 100% alle nove nazioni che compongono il blocco nel caso in cui implementino il loro piano di utilizzare una valuta rivale per condurre il commercio internazionale.
“L’idea che i paesi BRICS stiano cercando di allontanarsi dal dollaro mentre noi stiamo a guardare non ha senso”, ha avvertito Trump.
Durante la sua campagna presidenziale, Trump ha promesso che gravi conseguenze attendono queste economie emergenti se tentano di causare un “disturbo” nella reputazione globale del dollaro USA come principale valuta di transazione internazionale.
I BRICS hanno chiesto la creazione di una nuova valuta per il blocco in sostituzione del dollaro, anche se i funzionari di paesi come il Brasile hanno opposto una certa resistenza all’idea.
I funzionari russi non sono espressamente contrari all’idea di una valuta alternativa al dollaro, se non altro per ribaltare il sistema commerciale internazionale che, secondo loro, è pesantemente truccato a favore dello status quo guidato dagli Stati Uniti.
Sembra che Trump abbia fissato una pietra miliare che impegnerebbe i BRICS e i loro alleati ad astenersi dal creare una nuova valuta o dal sostenere una valuta esistente che rappresenterebbe una sfida per il dollaro.
“Dovranno affrontare dazi al 100% e dovranno aspettarsi di dire addio alle vendite nella grande economia americana”, afferma inequivocabilmente la dichiarazione di Trump sulla piattaforma di social media Truth Social.
Tuttavia, molti nella cerchia politica di Trump credono che questa dichiarazione sia stata mera retorica negoziale e non una minaccia per i paesi il cui impegno nei confronti della proposta valuta BRICS rimane, almeno, timido.
Scott Bessent, candidato a segretario al Tesoro nella nuova amministrazione, ha dichiarato al Financial Times che le tariffe minacciate da Trump non sono altro che una strategia per avviare futuri negoziati con i BRICS.
Le tariffe sono un elemento centrale del piano di ripresa economica di Trump per gli Stati Uniti, che spera aumenterà le entrate fiscali e proteggerà i posti di lavoro.
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