Livres Hebdo: Hai appena vinto il premio Goncourt riservato agli studenti delle scuole superiori. Qual è la tua reazione?
Sandrine Collette : Da quando ho sentito la notizia, ho fatto fatica a tornare sulla terra… È meraviglioso perché per una volta, come scrittore, non riesci a trovare le parole. È anche una gioia immensa e inaspettata, perché, visto il numero dei premi letterari, cerchiamo di preservarci convincendoci che non vinceremo nulla, questo ci permette di stupirci quando ciò accade!
Cosa significa per te questo premio?
Per me è qualcosa di indiscutibile che ha tanto più valore in quanto è un premio del lettore, cioè un premio del cuore, gratuito e sincero.
Sei stato finalista al Premio Goncourt, questo premio ti porta un altro riconoscimento?
Sì, credo. “Un’altra forma” è davvero l’espressione appropriata perché i due premi sono molto diversi e provengono anche da mondi molto diversi. Inoltre, i librai che ho avuto modo di incontrare mi hanno detto che speravano che io vincessi, perché secondo loro il premio Goncourt des Lycéens è la ricompensa più grande che ci sia.
Come ti senti all’idea che siano stati gli studenti delle scuole superiori a contraddistinguere il tuo libro?
Trovo molto confortante e rinfrescante che siano stati gli studenti delle scuole superiori a scegliere il mio libro, perché hanno un approccio diverso alla lettura. Sono tanto più felice perché nel mio romanzo c’erano molti messaggi rivolti ai giovani che essi hanno saputo cogliere.
Dicono che i giovani non leggono più, ma non è vero. Nell’ambito di Goncourt hanno anche accettato di lasciarsi toccare dai romanzi molto diversi della selezione, il che è ammirevole. Cercare di includere la lettura nel curriculum scolastico è quindi, secondo me, un’iniziativa lodevole perché mentre alcuni sanno che la letteratura non è necessariamente qualcosa di vecchio o noioso, altri leggono il loro primo libro al liceo. Anche gli insegnanti mi hanno detto che hanno tante storie meravigliose di giovani che scoprono la letteratura.
Perchè hai scritto? Madelaine prima dell’alba ?
La possibilità di leggere… ho letto molti libri sui grandi inverni in Francia e sui danni che hanno causato, era un ambiente estremamente romantico. Ho voluto quindi dare una scossa a questo ambiente immutabile, se così posso dire, immaginando una bambina, che secondo me corrisponde a tutto ciò che è potenziale rivolta e non rassegnazione. Inoltre, nella Storia, la maggior parte degli atti di rivolta sono partiti dalle donne, anche se successivamente gli uomini le hanno seguite e aiutate. La mia eroina mi ha quindi permesso di evidenziare la forza che si trovava nella fragilità femminile, perché quando siamo considerate fragili, siamo obbligate ad essere più forti.