la coesione mozzafiato dei ballerini taiwanesi di Cloud Gate

la coesione mozzafiato dei ballerini taiwanesi di Cloud Gate
la coesione mozzafiato dei ballerini taiwanesi di Cloud Gate
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Sotto un alone di luce, i corpi di sette danzatori sono aggrovigliati tra loro, curvati, formando un unico blocco. I loro torsi nudi si fondono insieme. Insieme, ondeggiano, si ritraggono, respirano nello stesso respiro. Sul palco dell’Opera Berlioz di Montpellier si esibiscono dal vivo i membri della compagnia di danza contemporanea di Taiwan Cloud Gate.

Questa felice coesione accompagna il pubblico in un viaggio meditativo, avvolto in un’inquietante colonna sonora musicale, scandita da note di pianoforte, melodie rare e canti con accenti sacri. Ciao lunarequesto il titolo, affronta con inaspettata fluidità la questione spirituale e quella delle nuove tecnologie.

Alone di cristallo

Per questa nuova creazione, presentata per la prima volta in Francia al 44° festival di Montpellier Danse venerdì 28 giugno, il coreografo Cheng Tsung-lung, alla guida della compagnia taiwanese da quattro anni, si è immerso nel mistero degli «Ice Halos» : un fenomeno naturale che forma un alone di cristalli di ghiaccio attorno alla Luna e, talvolta, al Sole.

“Nella mia cultura, c’è una poesia vecchia di novecento anni che dice che questo alone presagisce l’arrivo del vento, avverte. Questo vento è l’annuncio di un cambiamento. Tutti possiamo sentire che il mondo è instabile, che esistono difficoltà e minacce. I tempi in cui vivo stanno cambiando. Di fronte a questo,Ballo e ballo ancora un po’. »

Cheng Tsung-lung, 48 anni, è cresciuto nel quartiere a luci rosse di Taipei, “tra prostitute, gangster e templi” dove sua madre, persona molto religiosa, lo portava spesso. Vagava per le strade con suo padre, un venditore ambulante. “I miei genitori mi hanno insegnato a parlare con la natura, lui spiega. Soprattutto mia madre. Mi diceva sempre che intorno a noi esiste un mondo invisibile, ma che non possiamo vedere. Le mie creazioni nascono da questa fatica di non percepire questo mondo. »

Prospettive sfocate e scale di grandezza distorte

Ciao lunare è un susseguirsi di scene suggestive, sia dal punto di vista coreografico che scenografico, dove si uniscono effetti grafici, uno specchio caleidoscopico e un enorme schermo che proietta il corpo di un uomo nudo. Questa silhouette maschile, che guarda dall’alto, offusca le prospettive e distorce leggermente la scala delle dimensioni.

I toni coreografici di questo nuovo pezzo rivelano un ricco vocabolario di codici del balletto, combinati con le danze tradizionali taiwanesi. Al Cloud Gate tutti i ballerini seguono una formazione nella danza classica, nelle danze tradizionali, nelle arti marziali e nella meditazione, che praticano quotidianamente. I loro corpi sono ancorati al suolo, i loro torsi proiettati verso il cielo. All’inizio della creazione, Cheng Tsung-lung ha chiesto loro di improvvisare. Senza ritegno. Poi il coreografo li ha indirizzati verso la propria ispirazione e verso le emozioni, per esigere infine una precisione quasi millimetrica dei movimenti.

Ma da questa creazione emerge, ben oltre l’ispirazione dello stesso coreografo, una simbiosi. Un’energia collettiva trasuda da ciascuno degli artisti. Dalla loro prima apparizione sul palco fino alla chiusura del sipario – tra applausi scroscianti e pubblico in piedi – i 13 ballerini si sono mostrati uniti, nel primo senso del termine. Si sono rivelati uniti, dotati di un ascolto ininterrotto dei rispettivi corpi per offrire al pubblico un’armonia mozzafiato.

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