A poche ore dal verdetto della Corte Suprema che ha stabilito che Donald Trump beneficia di una presunzione di immunità per le sue azioni ufficiali intraprese alla Casa Bianca, l’ex presidente non ha perso tempo nel cercare di utilizzare questa decisione in altri procedimenti legali che lo riguardavano.
Gli avvocati del candidato repubblicano alle presidenziali di novembre hanno inviato una lettera lunedì al giudice del processo di Manhattan, chiedendogli di annullare il verdetto e ritardare la sua sentenza mentre stabiliscono se la nuova sentenza influenzerà il caso, secondo diversi media americani, citando fonti vicino alla questione.
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La sentenza nel processo per pagamenti nascosti alla porno star Stormy Daniels sarà emessa l’11 luglio.
Nella sentenza emessa lunedì, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito che Donald Trump gode di una presunzione di immunità per gli atti ufficiali compiuti come presidente mentre era alla Casa Bianca.
Tuttavia, non beneficia dell’immunità per le sue azioni “non ufficiali”.
Sebbene i fatti di cui è accusato nel caso Stormy Daniels siano avvenuti quando Donald Trump era un candidato e non un presidente, i suoi avvocati potrebbero sostenere che diverse prove si basano su azioni intraprese mentre era presidente, secondo il New York Times.
L’ex presidente è stato giudicato colpevole di 34 capi di imputazione da una giuria di Manhattan.
