Il Presidente della Repubblica, capo “onorario” degli eserciti per Marine Le Pen, ma cosa dice veramente la Costituzione?

Il Presidente della Repubblica, capo “onorario” degli eserciti per Marine Le Pen, ma cosa dice veramente la Costituzione?
Il Presidente della Repubblica, capo “onorario” degli eserciti per Marine Le Pen, ma cosa dice veramente la Costituzione?
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Nella Costituzione del 1958, questo titolo di “capo degli eserciti” si trova all’articolo 15 in cui si spiega che “il Presidente della Repubblica è il capo degli eserciti”. Così “presiede i consigli e i comitati superiori di difesa nazionale”. In questo senso il presidente ha quindi molto più di un titolo onorifico.

Tuttavia, nell’articolo 20, si osserva chiaramente che “il governo determina e conduce la politica della nazione” e che “dispone dell’amministrazione e delle forze armate”. Di seguito si spiega anche che “il Primo Ministro dirige l’azione del governo. È responsabile della difesa nazionale”.

E la convivenza?

Concretamente si può dedurre che le responsabilità sono condivise tra i due vertici dello Stato. Tanto più che secondo l’articolo 19 “gli atti del Presidente della Repubblica diversi da quelli previsti dagli articoli 8 (1)È comma), 11, 12, 16, 18, 54, 56 e 61 sono controfirmati dal Presidente del Consiglio dei Ministri. Nei periodi di concordanza delle maggioranze questo equilibrio di poteri non entra in gioco ma potrebbe rivelarsi molto più problematico in caso di convivenza.

“La difesa è uno dei punti sui quali la Costituzione è più ambigua” e “nessuno finora sapeva esattamente come potrebbero essere distribuite le funzioni”, osserva il costituzionalista Bertrand Mathieu. Così, nel corso di precedenti convivenze, sono emersi alcuni ostacoli come quando Lionel Jospin ha rifiutato, alla fine degli anni ’90, l’invio di truppe in Costa d’Avorio voluto da Jacques Chirac.

Paura della crisi

” La pratica […] era cercare il maggior consenso possibile”, spiega Mathieu Carpentier, professore di diritto pubblico a Tolosa. Ma in caso di vittoria della RN, “vedremmo salire al potere un partito dirompente”, sottolinea. Senza dubbio, uno scenario del genere minerebbe le prerogative del presidente. Il rischio potrebbe anche essere quello di veder emergere gravi blocchi istituzionali. In un incarico il primo ministro ha, attraverso il controllo di bilancio, i mezzi per opporsi”.

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