Aumento dell’11,7% dei prezzi del gas in Francia: impatto sul potere d’acquisto

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L’aumento dei prezzi del gas in Francia, previsto per il 1 luglio, arriva in un momento in cui i dibattiti sul potere d’acquisto dominano la scena politica. Questo aumento dell’11,7% del prezzo del gas porterà la bolletta media annua delle famiglie da 1.060 euro a 1.184 euro, secondo i dati forniti dal gestore della rete del gas GRDF (Gaz Réseau Distribuzione Francia). Questa revisione tariffaria, che avviene nonostante il calo dei prezzi del gas sui mercati internazionali dall’inizio dell’anno, solleva interrogativi e preoccupazioni tra i consumatori e gli attori politici.

Le ragioni dell’aumento dei prezzi

La ragione principale di questo aumento è la rivalutazione della tariffa di trasporto del gas, un costo che i fornitori scaricano direttamente sui consumatori. Questa tariffa, spesso chiamata “tariffa di rete”, copre circa un terzo della bolletta totale del gas. È essenziale finanziare le spese di manutenzione e ammodernamento delle infrastrutture del gas, consentendo al tempo stesso la progressiva integrazione del biogas nella rete. Questo aumento è ritenuto necessario per garantire l’affidabilità e la sostenibilità della rete di distribuzione del gas in Francia. La Energy Regulatory Commission (CRE), l’autorità di regolamentazione del settore, ha annunciato a febbraio l’aumento della tariffa di rete e il suo impatto sulle bollette di luglio. Tuttavia, la conferma di questo aumento il 10 giugno ha coinciso con un periodo elettorale intenso, scatenando forti reazioni tra candidati e partiti politici.

Reazioni politiche e promesse elettorali

Il nuovo aumento dei prezzi del gas è stato rapidamente utilizzato come leva politica. Il vicepresidente del Raggruppamento Nazionale (RN), Sébastien Chenu, ha promesso che, se il suo partito avesse aderito a Matignon, una delle sue prime misure sarebbe quella di fermare questo aumento dei prezzi. Questa promessa ha trovato eco nelle file del Nuovo Fronte Popolare, la coalizione di sinistra, che propone misure simili per proteggere il potere d’acquisto dei francesi. Tuttavia, qualsiasi intervento sui prezzi del gas deve rispettare l’articolo L410-2 del Codice del Commercio, che consente il congelamento dei prezzi per sei mesi solo in circostanze eccezionali. Questa restrizione rende l’attuazione delle promesse politiche più complessa di quanto sembri.

Prospettive economiche e azioni del governo

Il ministro dell’Economia Bruno Le Maire ha cercato di dissipare i timori annunciando a febbraio un taglio previsto dei prezzi dell’elettricità dal 10 al 15%. Questa riduzione sarebbe dovuta al calo dei prezzi all’ingrosso dell’elettricità e a un anno 2022 eccezionalmente elevato di cui non si terrà più conto nel calcolo delle tariffe. Secondo Nicolas Goldberg, esperto di energia presso Colombus Consulting, questa riduzione si tradurrà automaticamente in una bolletta elettrica più bassa per i consumatori. La CRE continua a svolgere un ruolo cruciale pubblicando ogni mese il suo “prezzo di riferimento” del gas, un riferimento che consente ai consumatori di confrontare le offerte disponibili sul mercato. Dalla scomparsa dei prezzi regolamentati nel giugno 2023, le offerte di gas sono principalmente indicizzate a questo indice e l’aumento di luglio verrà probabilmente trasferito nelle stesse proporzioni. Tuttavia, i fornitori mantengono una certa libertà nel trasferire questo aumento, creando così un’opportunità per i consumatori di trarre vantaggio dalla concorrenza. Questo aumento dei prezzi del gas in Francia, anche se annunciato e spiegato, si verifica in un contesto politico delicato in cui il potere d’acquisto rimane una questione importante. Le prossime settimane saranno decisive per valutare l’impatto di questi aggiustamenti dei prezzi sulle famiglie francesi e sulle attuali dinamiche politiche.

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