L’inflazione PCE, il tasso di disoccupazione statunitense e le elezioni francesi saranno decisivi per il DXY
L’indice del dollaro DXY è salito al massimo di quasi due mesi questa settimana sulla scia dei commenti aggressivi. Michelle Bowman, membro del comitato FOMC, ha affermato che l’inflazione rimarrà elevata per un certo periodo e che non si aspetta un taglio dei tassi quest’anno.
Il dollaro è inoltre sostenuto da forti incertezze in Europa, in particolare in Francia, dove si prevede che il Raggruppamento Nazionale trionferà nelle elezioni legislative anticipate, il che grava sulla moneta unica.
In attesa dei risultati del primo turno delle elezioni legislative francesi, gli investitori monitoreranno attentamente l’inflazione PCE core statunitense per il mese di maggio, pubblicata domani. Un’inflazione inferiore alle attese, che sembra più probabile, dovrebbe rafforzare le prospettive di un taglio dei tassi da parte della Fed e quindi esercitare pressione sul dollaro nel breve termine. Attualmente la probabilità di un primo taglio dei tassi da parte della Fed a settembre è stabile al 56%.
Dopo l’esito delle elezioni legislative, la prossima settimana diversi importanti rapporti sull’occupazione negli Stati Uniti saranno cruciali per i mercati e per il dollaro, tra cui i rapporti JOLTS, ADP e BLS. L’incremento dell’occupazione nel settore non agricolo e il tasso di disoccupazione saranno i dati più influenti della prossima settimana. Attualmente al 4,0%, un ulteriore aumento del tasso di disoccupazione aumenterebbe il rischio di recessione per l’economia americana e quindi le possibilità di un taglio dei tassi più rapido di quanto previsto dalla Fed.
