Nell’ambito del progetto integrato di controllo delle inondazioni e resilienza urbana a N’Djamena (PILIER), il 7 giugno è stata lanciata una campagna di pulizia delle grondaie. A più di due settimane dall’avvio dei lavori, i responsabili del Progetto sono scesi in campo per il monitoraggio.
Di fronte al rischio di inondazioni nella città di N’Djamena, la pulizia delle grondaie sembra essere uno dei mezzi di prevenzione.
Nei 10 quartieri della capitale, gli agenti delle aziende ingaggiate dal progetto PILIER per questo lavoro sono al lavoro. La cosa fa molto piacere a Mahamat, un abitante che abbiamo incontrato nel 7° distretto di N’Djamena. “Fanno un lavoro impeccabile. I rifiuti rimossi dalle fogne non giacciono più sulla strada come prima”, testimonia.
Anche a Rue de 30 metri, in centro città, procedono i lavori di pulizia. Vicino agli operai, un giovane è mezzo soddisfatto. “Apprezzo questa campagna di pulizia delle grondaie. Prendo atto che i rifiuti rimossi vengono rimossi entro un termine ragionevole. Tuttavia mi sarebbe piaciuto che questo tipo di campagna venisse lanciata prima della stagione delle piogge”.
Rimossi e lasciati asciugare tra le 48 e le 72 ore, i rifiuti vengono poi depositati in due siti ubicati nei distretti di Farcha e Gassi.
In termini di protezione ambientale e sociale, sono state prese delle precauzioni, secondo Doufinet Abdias, specialista in protezione ambientale per il progetto PILIER. “Prima di lanciare la campagna, abbiamo realizzato uno studio per constatare la tossicità del fango rimosso dalle fogne (…) Abbiamo messo a disposizione di questi imprenditori un piano di gestione ambientale e sociale da attuare”, assicura.
La campagna di pulizia delle grondaie lanciata dal progetto PILIER dura due mesi.
