Euro 2024: Scozia – Svizzera: la partita che non hai visto

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Tra Murat Yakin e Granit Xhaka, complicità finta o ritrovata?

Totò Marti/Blick/freshfocus

Il divieto di circolazione del corteo svizzero

Un corteo di tifosi ha mille vite. Soprattutto quando si estende su diverse centinaia di metri come quelli degli svizzeri all’Euro. Davanti gridiamo canzoni, al centro proviamo olas, dietro giochiamo una disciplina a metà tra il calcio e la pallavolo. Un vero formicaio. Mercoledì un episodio ha particolarmente rallegrato il corteo.

A metà strada tra il punto di partenza e lo stadio, le prime file hanno rinvenuto due cartelli stradali con “divieto di circolazione”, probabilmente abbandonati su un cantiere stradale. Come possiamo dire che ciò abbia soddisfatto moderatamente la sicurezza responsabile del regolare svolgimento della marcia?

Il dirigente della tifoseria ha sequestrato i due oggetti, li ha consegnati ad un agente di polizia, il quale ha fatto lo stesso ad un collega. Dopo aver attraversato una decina di paia di mani, molto imbarazzate dalla situazione, sono atterrate a casa di un volontario. Chi li ha lasciati sul ciglio della strada, dove tutto è iniziato. La storia non dice quanto tempo impiegarono i tifosi svizzeri per reintrodurre i cartelli nel corteo.

Circolare o non circolare, questo è il problema.

Circolare o non circolare, questo è il problema.

DR

Dan Ndoye non ha tirato a lato

Dopo 180 minuti di Euro si combattono due schieramenti: quello che elogia la capacità di Dan Ndoye di creare differenze, e quello che accusa i vodesi di scarsa precisione nell’ultimo gesto. L’idea non è quella di spingere il cursore più in una direzione che nell’altra, ma vale la pena ricordarlo.

Quando al 58′ si è presentato da solo contro Angus Gunn con la possibilità di portare in vantaggio la Svizzera, Dan Ndoye non ha tirato a lato. Anche se l’arbitro ha offerto i cinque metri agli scozzesi. Le immagini video parlano chiaro: il tiro del giocatore del Bologna è stato deviato dal portiere. Avrebbe dovuto essere un angolo.

Dan Ndoye non ha lasciato nessuno indifferente dall’inizio dell’Euro.

Dan Ndoye non ha lasciato nessuno indifferente dall’inizio dell’Euro.

Totò Marti/Blick/freshfocus

Pubblicità per l’Euro in Svizzera

Euro 2024 non ha voluto disorientare troppo il suo pubblico. Un anno e mezzo dopo i Mondiali del Qatar, in Germania la pubblicità dell’Emirato è ovunque. La compagnia aerea Qatar Airways si è ritagliata un posto molto carino nelle vetrine, tra il suo logo quasi ovunque nelle trasmissioni televisive e uno striscione di prim’ordine sui pannelli che circondano l’area di gara. Questi stessi pannelli dove lo spettatore attento avrà notato: lì trovano posto gli Europei Femminili 2025 in Svizzera.

All’ambasciata svizzera a Berlino non abbiamo aspettato di incontrarlo per lanciare una campagna promozionale per l’evento. L’élite politica tedesca lo ha notato visibilmente qualche giorno fa durante un ricevimento in pompa magna.

Aria di déjà vu

Una perdita di palla in zona offensiva, il panico nell’organizzazione di fronte al break avversario e, alla fine della catena, un gol subito: avete già visto questa scena seguendo la squadra svizzera. Recentemente. L’8 giugno a San Gallo, esattamente, quando l’austriaco Christoph Baumgartner ha aperto le marcature in un’amichevole il giorno prima della partenza per gli Europei. Stessi ingredienti mercoledì al 13° minuto. La Svizzera approfitta di un corner. Quindici secondi dopo, ha dovuto inseguire il punteggio. Inquietante.

Granit Xhaka non ha avuto il suo consueto campo d'azione con la squadra svizzera.

Granit Xhaka non ha avuto il suo consueto campo d’azione con la squadra svizzera.

Totò Marti/Blick/freshfocus

Balletto scozzese

La prima fila della tribuna nord del RheinEnergie Stadion di Colonia deve rimanere vuota, per consentire ai tifosi di muoversi facilmente. Ma andatelo a spiegare alle migliaia di scozzesi che hanno deciso di celebrare ogni recupero difensivo come un gol.

La linea di guardie giurate della zona ha tentato l’esperimento nel primo tempo. Il che ha portato a un balletto di bellissimo effetto. Un contrasto scozzese riuscito in campo, un centinaio di tifosi che si lanciano sulla barriera davanti a loro, gli agenti che li rimandano ai loro posti. E ripeti ogni due minuti. Dopo la pausa i giubbotti fluorescenti non c’erano più. Senza dubbio rassegnato.

Non sempre facile da contenere, i tifosi scozzesi.

Non sempre facile da contenere, i tifosi scozzesi.

Claudio De Capitani/freshfocus

Magia e sbornia

Visto che l’argomento è sul tavolo: no, probabilmente non avevamo mai visto nulla di simile in uno stadio di calcio come il “Fiore di Scozia”, occupato da 15.000, 20.000 o forse anche più tifosi contemporaneamente. Che inno, che melodia, che potenza. Il tipo di momento che riempie la tua anima, pensando a tutto ciò che gli esseri umani possono realizzare unendosi con i loro vicini.

Solo che… la magia svanisce un’ora o due dopo il fischio finale, quando si tratta di dare un volto al formidabile coro britannico. È attivata la modalità “la discoteca chiude alle 5 del mattino”. Dei venti membri dell’Esercito Tartan che ci hanno circondato nel metrò di ritorno, due sembravano lucidi e alimentati da Powerade. Il resto ha seguito scene simili a: ho messo la birra sul sedile accanto a me, si è rovesciata, l’ho raccolta urlando “No Scotland, no party!”, mi sono seduto di nuovo nella pozzanghera che si era creata, ho posato la mia birra, si riversa indietro, “No Scotland, no party!”, E il loop continua. Stiamo generalizzando partendo da un caso isolato e non rappresentativo? Sarebbe rassicurante.

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