Prezzi della benzina: cosa fare senza demagogia elettorale?

Prezzi della benzina: cosa fare senza demagogia elettorale?
Prezzi della benzina: cosa fare senza demagogia elettorale?
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Pubblicato il 20 giugno 2024


HA
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I prezzi dell’energia al centro del dibattito elettorale sul potere d’acquisto: l’impegno a fermare l’aumento del prezzo del gas annunciato del 12% l’1ehm Luglio, riduzione dell’Iva al 5,5% su carburanti, elettricità, gas e olio combustibile, uscita dal mercato elettrico europeo dei prezzi per la Manifestazione Nazionale, blocco dei prezzi dei beni di prima necessità, tra cui energia e carburanti per il Nuovo Fronte Popolare, impegno a ridurre l’elettricità prezzi dal 10 al 15% sul 1ehm Febbraio 2025 dal Ministro dell’Economia, ecc.

Lo scopo di questo articolo è quello di analizzare il possibile margine di manovra del prezzo del gas, al di là di misure come la riduzione dell’IVA, che potrebbero essere finanziate solo a prezzo dell’indebitamento e di un deficit dei conti pubblici ancora in crescita, mentre lo Stato dei conti pubblici è già allarmante.

Nessuno spazio di manovra significativo, a parte le tasse (IVA e carbon tax)

La bolletta del gas ha quattro componenti:

  1. Il costo della fornitura di gas
  2. Il costo del trasporto fino al punto di consumo
  3. Costi aziendali
  4. Le tasse

1. Il costo della fornitura di gas

Il gas naturale fossile consumato in Francia è interamente importato, a causa dell’esaurimento del giacimento di Lacq e dell’abbandono della valutazione delle potenziali riserve di shale gas per ragioni ambientali.

I fornitori di gas si approvvigionano dai produttori attraverso contratti a lungo termine (prezzo indicizzato a quello del petrolio), e sul mercato all’ingrosso, il gas proveniente principalmente dalla Norvegia e dall’Algeria tramite gasdotti, dagli USA, dal Qatar e dalla Nigeria sotto forma di GNL (Gas Naturale Liquefatto), la fornitura di gas russo alla Francia rimane solo sotto forma di GNL dopo la guerra in Ucraina, per circa il 10% dei consumi.

Dal grafico sottostante si evince che il prezzo del gas sul mercato all’ingrosso, che prima del 2021 oscillava intorno ai 20 euro/MWh, è aumentato repentinamente a partire da settembre 2021 fino a superare i 100 euro/MWh a fine 2021. È rimasto al di sopra di questo valore durante il periodo anno 2022, con picchi speculativi dovuti alla crisi russa, per poi ritornare nella primavera del 2023 in un range compreso tra 30 e 50 euro/MWh.

Nell’ultimo periodo, nelle sue pubblicazioni mensili sul prezzo di riferimento del gas naturale[1], a seguito della fine della tariffa regolamentata a fine giugno 2023, la CRE (Commissione per la regolamentazione dell’energia) ha trattenuto, come costo di fornitura dei MWh, 49 euro a dicembre 2023; 45,6 euro a gennaio 2024; 28 euro a giugno 2024; e 32,2 euro per luglio 2024.

Assistiamo quindi al persistere di una significativa volatilità del costo di approvvigionamento, di cui subiscono inevitabilmente i consumatori francesi, anche se non raggiunge i picchi speculativi dell’anno 2022.

Gas verde (biometano):

Negli ultimi anni è cresciuta la produzione di biometano (energia termica rinnovabile), proveniente principalmente dagli scarti agricoli nei metanizzatori, che vengono in gran parte immessi nella rete di distribuzione: la capacità installata è dell’ordine di 12 TWh/anno[2], che rappresenta il 5% dei consumi di circa 240 TWh. Potrebbe superare il 10% dei consumi nel 2030.

Questo sviluppo rientra nella politica di decarbonizzazione dell’economia e contribuisce alla gestione dei rifiuti, alla creazione di posti di lavoro e alla sovranità energetica, ma ha un costo: il prezzo di acquisto è di circa 90 euro/MWh [3]che necessita di un sussidio che si trova sotto forma di imposta in fattura (il TICGN, passato da 8,4 a 16,4 €/MWh nel gennaio 2024), e sotto forma di investimenti nella rete di distribuzione, remunerati dal gas tariffa di trasporto.

2. Il costo del trasporto del gas

Si tratta dei costi di trasporto e stoccaggio, nonché dei costi delle reti di distribuzione, che sono attività regolamentate, assicurate principalmente rispettivamente da GRT Gaz, Storengy e GRDF (controllate da ENGIE), nonché da Terega per i trasporti nella SO.

Il costo medio di trasporto e stoccaggio aumenterà a 1ehm Luglio 2024 da 10,7 a 12,3 €/MWh, con un incremento del 14%, mentre quello della distribuzione aumenterà da 21,2 a 26 €/MWh (per un cliente riscaldamento che consuma 12 MWh/anno), con un incremento del 23%.

In totale, il costo di trasmissione aumenterà da 32,8 a 38,3 €/MWh per un cliente tipo di riscaldamento, con un aumento del 17%.

La CRE dettaglia il calcolo della tariffa di trasmissione e distribuzione nella delibera del 15 febbraio 2024[4]. Questo prezzo è destinato ad aumentare strutturalmente, oltre a tenere conto dell’inflazione, per i seguenti motivi:

  • Il consumo, quindi il volume trasmesso, è diminuito da 257 TWh nel 2020 a 241 TWh nel 2023, e si prevede che continuerà a diminuire del 2% annuo, con il numero di consumatori in diminuzione dell’1,5% annuo.
  • L’infrastruttura è stabile, quindi anche i suoi costi di manutenzione e di esercizio, e sono necessari investimenti per collegare i metanizzatori (gas verde)

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3. Costi aziendali

Per il calcolo del prezzo di riferimento del gas naturale [5]la CRE tiene conto di una quota fissa annua pari a 43,5 euro/MWh, più una quota variabile di 13,3 euro/MWh, di cui in particolare 6,5 euro/MWh destinati a finanziare i Titoli di Risparmio Energetico (CEE), corrispondenti all’aiuto finanziario che l’energia i fornitori si impegnano a pagare i clienti per aiutarli a realizzare lavori di isolamento o riscaldamento efficienti nelle loro case.

In totale, per un cliente tipo di riscaldamento (che consuma 12 MWh all’anno), questi costi commerciali rappresentano 16,9 euro/MWh, mentre il costo della CEE aumenta di 0,8 euro/MWh su 1ehm Luglio 2024.

4. Tasse

Il CTA (contributo tariffa trasporti), concorrendo al finanziamento delle pensioni degli ex dipendenti IEG, ammonta a 43,5 euro/anno per un cliente tipo del riscaldamento.

IVA, all’aliquota ridotta del 5,5% per la parte fissa della fattura (inclusa la CTA), e all’aliquota ordinaria del 20% per la parte variabile (inclusa la TICGN).

La TICGN (Imposta Nazionale sul Consumo di Gas Naturale) [6]che riunisce il contributo clima-energia (carbon tax), il finanziamento dei controlli energetici per le persone in povertà energetica e il sovvenzionamento del biometano.

Evoluzione dal 2014:
I due aumenti nel 2018 e nel 2024 sono dovuti essenzialmente al Climate Energy Contribution (carbon tax) e, in misura minore, all’aumento dei sussidi al biometano.

Il suo prodotto è dell’ordine di 4 miliardi di euro, a cui si aggiunge circa un miliardo di Iva al 20%.

Sintesi

Ripartizione della bolletta per un cliente tipo di riscaldamento (consumo 12 MWh/anno), al 1ehm giugno e 1ehm Luglio 2024:

In €/MWh

01/06/2024

01/07/2024

% del totale, tasse incluse

Commenti

Fornitura di gas 28.0 32.2 26% 45,6 €/MWh al 01/01/2024
Costi aziendali 16.1 16.9 13% Inclusi 6,5€/MWh per la CEE
Inoltro 32.8 38.3 30%
HT totale 76,9 87.4
CTA 3.6 3.6 3%
I.V.A. 16.7 18.3 15%
TICGN 16.4 16.4 13% 8,4 €/MWh fino a fine 2023
con tasse totali 36.7 38.3
Prezzo totale 113.6 125,7 Aumento del 10,6%

L’aumento del 10,6% nella fattura comprensiva di imposte sul 1ehm Luglio è dovuto per il 51% alla tariffa di trasporto, per il 42% al costo di fornitura e per il 7% al costo dei CAE.

Non c’è spazio di manovra per ridurre e controllare la bolletta del gas al netto delle imposte, a parte il costo della Cee, che corrisponde al 7% dell’importo della bolletta al netto delle imposte.

Lo sviluppo del biometano richiede un sussidio di circa 700 milioni di euro/anno, che si prevede continuerà ad aumentare in modo significativo, ma ciò è lungi dallo spiegare il raddoppio del TICGN nel 1ehmGennaio 2024, che ormai sfiora l’importo dell’Iva: si tratta infatti di un aumento silenzioso della carbon tax per i privati, che era stata congelata a 39 euro/tCO2 ai tempi dei gilet gialli, poi dello scudo tariffario. È possibile riconsiderare l’aumento di questa tassa, che è una decisione puramente politica legata alla politica di transizione ecologica, ridefinendo gli obiettivi molto restrittivi del patto verde, tra cui l’eradicazione forzata dei setacci energetici e la penalizzazione dei DPE a breve termine Alloggiamento F e G.

Complessivamente circa il 20% della bolletta gas è dedicato alla transizione energetica.

Una riduzione dell’Iva al 5,5% sulla parte variabile, per 240 TWh di consumi, corrisponderebbe a un deficit di entrate per lo Stato di 3 miliardi di euro/anno.

D’altro canto, ai fini della chiarezza delle politiche attuate e della relativa fiscalità, sarebbe utile rinunciare all’applicazione dell’Iva sulle imposte sull’energia.

[1] Riferimento costo fornitura gas | CRE

[2] Cos’è il biometano? Definizioni, principio di funzionamento e cifre chiave | GRDF Cegibat

[3] Ordinanza del 10 giugno 2023 che stabilisce le condizioni per l’acquisto del biometano immesso nelle reti del gas naturale – Légifrance (legifrance.gouv.fr)

[4] 240215_2024-40_ATRD7_Post_CSE.pdf (cre.fr)

[5] Costruzione del prezzo di riferimento delle vendite di gas CRE | CRE

[6] TICGN: quali sviluppi nel 2021? (engie.fr)

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