Sono comunque tempi divertenti in cui i film per la TV possono entrare nella programmazione dei festival. Tuttavia, non dovremmo rifuggire dal nostro piacere, da allora Non mi permetterò più di farlo è divertente sotto molti aspetti, non solo in termini di cast stellare. L'opera accumula così molti più elementi vincenti di tanti film arrivati sul grande schermo.
Bisogna credere che le più grandi coppie del cinema non durano per sempre. Se i fratelli Coen e molti altri si sono cimentati in solitaria, è il turno del cineasta e attore Gustave Kervern di cimentarsi nella regia, senza il suo fedele complice Benoît Delépine (che viene ancora ringraziato nei titoli di coda).
Per quanto riguarda la distribuzione, troviamo diversi volti noti, sia in ruoli importanti che in apparizioni, come Anna Mouglalis, Corinne Masiero (che fuCancella cronologia) et Jonathan Cohen (Allo stesso tempo).
A loro si aggiungono l'élite del cinema francese attuale, mentre Laure Calamy, Philippe Duquesne (che ha incontrato Moreau nel suo bellissimo e anche libero La sposa del poeta) e l'inimitabile Raphaël Quenard, avendo tutti regolarmente dimostrato il loro innato talento per la commedia, dimostrano un'incredibile gioia nel venire a delirare nel mondo di Kervern.
Il talento nel far ridere e nell'essere insolito è ancora molto grande, quando si tratta di trovare la follia dove meno ce l'aspettiamo.
Il film si rivela così più divertente della maggior parte delle commedie, che si tratti di una battuta, di una scoperta visiva o di lampi di genio in primo piano o sullo sfondo. Le risatine sono tante quanto le idee distorte, in quello che si presenta subito come un vero e proprio manifesto per godere appieno della propria emancipazione e, allo stesso tempo, della propria libertà.
Come suggerisce il titolo, ci imbarchiamo in una ricerca vendicativa (come raramente abbiamo visto) per prendere la giustizia nelle nostre mani e rivendicare la nostra vita, nel momento in cui sembra averci completamente abbandonato. Sentiero di non ritorno, ora o mai più, vedilo come vuoi. Una cosa è certa: il film farà quello che vorrà, costi quel che costi.
Certo, il ritmo non è sempre assicurato e, tra le innumerevoli risate, ci sono alcuni passaggi che lasciano un po' sfiatare il film (tv) (durante i blocchi commerciali, magari).
Solo che questo modo di persistere nel riportare l’attenzione su coloro che sono rimasti indietro nella società resta ammirevole. Si tratta soprattutto di non cedere mai al miserabilismo e di trasmettere sempre i suoi messaggi con tatto e umorismo.
C'è anche una certa boccata d'aria fresca nel vedere Kervern liberarsi con tanta passione e precisione in una tangente femminista ben accolta e interpretata con disinvoltura dalle sue attrici. Dopotutto, spesso presentavano più personaggi maschili e le donne, anche in ruoli importanti, erano regolarmente al servizio le une delle altre.
Non mi permetterò più di farlo potrebbe, a prima vista, avere l'aria di un film minore. Solo che, con tutto il talento riunito, è un po' del calibro dei film TV della HBO, ad esempio, che spesso competono con molte delle grandi produzioni che non sono state riservate al piccolo schermo. Con un argomento scottante e artisti dediti quanto il suo creatore, è impossibile annoiarsi con questo film folle che riunisce esseri umani altrettanto pazzi.
7/10
Non mi permetterò più di farlo è stato visto come parte di Cinémania, il festival del cinema francofono. Trattandosi di un film televisivo del canale ARTE e non avendo un distributore in Quebec, non sono previste uscite nelle sale.