nessuna accusa per la polizia

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L’anno scorso, in questa data, due agenti con mandato d’arresto si presentarono all’abitazione della vittima a La Tuque. Quest’ultimo, un uomo su una sedia a rotelle, avrebbe tranquillamente accettato di seguire gli agenti in stazione per poterlo arrestare.

L’individuo sarebbe tornato a casa per prepararsi prima di salire sul suo veicolo adattato e dirigersi verso la stazione di polizia. La polizia lo avrebbe seguito per tutto il percorso, con la propria auto.

Giunto sul posto intorno alle 9:02, l’uomo non è sceso immediatamente dal suo veicolo. Gli agenti credono allora che stia parlando al telefono con un avvocato. Le porte del camion sono chiuse e, a causa dei vetri oscurati e del fumo derivante dagli incendi in corso, gli agenti non sarebbero stati in grado di vedere all’interno.

È stato il BEI a condurre le indagini poiché la morte dell’uomo è avvenuta durante un intervento della polizia. (Ryan Remiorz/Archivio della stampa canadese)

Uno di loro crede di sentire un rumore breve e ovattato provenire dall’interno del veicolo della vittima, ma non è sicuro che provenga dalla vicina fabbrica. Intorno alle 9:18 l’agente di polizia ha bussato alla portiera del veicolo.

Intorno alle 9,27, mentre il collega consultava un superiore all’interno della stazione, l’altro agente credette di vedere il riflesso di una sostanza liquida, che paragonava al sangue, nel veicolo. Allora rompe il finestrino del passeggero con un punteruolo.

“La polizia ha notato che l’uomo giaceva a terra con una grave ferita al volto, probabilmente causata da uno sparo di arma da fuoco. Sono in corso le manovre di rianimazione in attesa dell’arrivo delle ambulanze”, precisa il DPCP in un comunicato.

“Il patologo conclude che la morte è attribuibile a un trauma craniocerebrale causato da un’arma da fuoco. A suo avviso, le sue osservazioni sono coerenti con l’automanipolazione del tipo di arma da fuoco presumibilmente utilizzata”.

— Estratto dal comunicato stampa del DPCP

Le prove avrebbero anche rivelato che l’uomo ha inviato un’e-mail a un parente intorno alle 9:15 contenente commenti che suggerivano la decisione di porre fine alla sua vita.

Questo è ciò che consente al DPCP di concludere che nessun atto criminale è stato commesso dagli agenti di polizia del SQ coinvolti nell’intervento.

Nel corso delle sue indagini, il BEI ha raccolto le testimonianze di tre testimoni civili e ha ottenuto i rapporti della polizia, il rapporto sull’evento SQ nonché varie perizie.

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