Elezioni legislative 2024: “Il Fronte popolare è solo il falso naso del defunto Nupes”, afferma l’ex primo ministro socialista Manuel Valls

Elezioni legislative 2024: “Il Fronte popolare è solo il falso naso del defunto Nupes”, afferma l’ex primo ministro socialista Manuel Valls
Elezioni legislative 2024: “Il Fronte popolare è solo il falso naso del defunto Nupes”, afferma l’ex primo ministro socialista Manuel Valls
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L’ex primo ministro socialista giudica duramente sia la formazione del Nuovo Fronte Popolare che il suo programma comune.

La situazione attuale ti preoccupa?

SÌ. La decisione del Presidente della Repubblica di sciogliere l’Assemblea Nazionale getta il Paese in una grande incertezza. La gente parlerà, è essenziale. Ma al momento abbiamo la sensazione di un grande caos, di divisioni nei vari schieramenti politici e di un’elezione che può portare alla confusione e allo scontro. Soprattutto perché da un lato abbiamo un RN molto alto e, dall’altro, una sinistra, un Fronte Popolare che, dal mio punto di vista, firma accordi pericolosi per il Paese.

L’avanzamento della Marina Militare vi sembra inesorabile?

In una democrazia non succede mai nulla finché i francesi non hanno parlato. Ma questo non è un voto unicamente di rabbia o di protesta.

Anche i francesi chiedono ordine. In termini di sicurezza e immigrazione, chiedono un aumento del loro potere d’acquisto. C’è anche un sentimento di ingiustizia, di disuguaglianza, che si esprime in certi territori.

Non basta l’appello a lottare contro il fascismo o a manifestare contro una possibile vittoria della RN. Dobbiamo anche fare di tutto per fornire soluzioni e spiegare perché le proposte di RN non risolveranno i problemi fondamentali.

In questo contesto, era rilevante sciogliersi?

È una prerogativa e una scelta del Presidente della Repubblica, che ha sorpreso e creato le condizioni per uno choc. C’era senza dubbio un altro metodo, un altro modo. Ma ehi, il presidente ha fatto la scelta di indire le elezioni legislative tra tre settimane.

Non possiamo quindi lasciare che il dibattito pubblico vada alla deriva, vedendo emergere solo divisioni e stipulando accordi che mi sembrano gravi sul piano politico e morale, in particolare tra PS e LFI, senza dimenticare la drammatica situazione dei repubblicani.

Anche la maggioranza deve ricomporsi, tenere conto di quanto accaduto e delle parole del presidente della Repubblica per costruire una nuova coalizione. E questo avviene in un contesto internazionale in cui siamo alle prese con la questione. Se non ci uniamo, temo il peggio.

Deplorate questo accordo che ha dato vita al Nuovo Fronte Popolare?

È esclusivamente un accordo per difendere gli assedi e conquistarne di nuovi. E la leadership resterà assunta da LFI.

Come i Nupes?

Ecco. In ogni caso il nome Nuovo Fronte Popolare è solo il falso naso dei defunti Nupes. Sulle questioni economiche e sociali, sulle pensioni, sull’Ucraina, sul futuro dell’Alleanza Atlantica, ci sono divari tra LFI e PS. E su un tema così pesante e serio come la qualificazione di Hamas come organizzazione terroristica, sulla lotta all’antisemitismo, considerato da Jean-Luc Mélenchon residuo nel nostro Paese, è impossibile firmare nulla.

Beh no ! Per quanto riguarda i seggi, per risvegliare una sinistra che in queste condizioni non può vincere, è a malapena al 30% da diversi anni, stiamo commettendo qualcosa di molto pesante. E stiamo gettando nello sconforto una parte degli elettori che domenica scorsa hanno scelto Raphaël Glucksmann.

Ti penti di quello che gli è successo?

Sì, ma si vede bene l’operazione: si trattava di utilizzare una figura nuova, diversa dall’immagine che possiamo avere del partito socialista. E poi finita questa fase, con la dissoluzione che avviene, si passa ad altro: agli accordi dispositivi.

E anche se c’è stato un riequilibrio, si vede chiaramente che alla fine sarà Jean-Luc Mélecnhon a vincere. Mélenchon che non vuole governare, vuole dominare la sinistra. E che grazie alla vittoria della RN le condizioni di caos e di confronto per la rivoluzione sono collegate. È molto serio quello che sta succedendo.

Come giudica il programma comune che è stato finalmente elaborato?

È una colpa politica e morale, una rinuncia alla responsabilità del governo sulle questioni economiche e sociali. E ciò che illustra questa bancarotta è che questo accordo è stato stipulato a spese degli ebrei.

Faccio appello ai repubblicani di tutti gli schieramenti affinché si uniscano per vedere le condizioni in cui sia possibile formare una vera coalizione. Dobbiamo aiutare e sostenere tutti coloro che, tra i repubblicani che non accettano ciò che ha fatto Eric Ciotti, gli eletti della maggioranza, tra i socialisti, i dissidenti, ce ne saranno alcuni nella vostra regione, potranno ritrovarsi. Sono d’accordo sull’essenziale: sull’Europa, sull’Ucraina, sulla laicità, sulla lotta all’odio verso gli ebrei, sull’economia, sulla riforma delle pensioni.

Avevi teorizzato l’idea delle due sinistre inconciliabili. Rimangono così?

Più che mai. Un motivo in più per creare finalmente le condizioni per una coalizione che il Presidente della Repubblica non riesce a mettere in piedi da due anni. È ora che tutti siano finalmente responsabili. Dobbiamo creare le condizioni per ripartire, ma resta poco tempo mentre è in gioco il futuro del Paese.

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