Benin: “morte” di un testimone “oculare” della tratta degli schiavi

Benin: “morte” di un testimone “oculare” della tratta degli schiavi
Benin: “morte” di un testimone “oculare” della tratta degli schiavi
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Un albero gigante in Benin, famoso per essere stato testimone della tratta degli schiavi, è crollato all’inizio di questo mese dopo una tempesta, sollevando domande e sospetti tra i residenti.

Nella notte tra il 2 e il 3 giugno 2024 si abbatté un enorme temporale “l’albero dell’asta” di Ouidah, dove tra il XVII e il XIX secolo si discuteva del prezzo dei prigionieri prima della loro spedizione nel continente americano.

Quest’albero era una delle tappe del loro giro prima della partenza, proprio come un altro, “l’albero dell’oblio”che gli schiavi dovettero fare più volte il giro per dimenticare le loro origini.

Oltre alla sua storia legata alla tratta degli schiavi, Ouidah, porto situato a una quarantina di km dalla capitale Cotonou, è anche il cuore della religione voodoo in Benin.

Per Oscar Kptenon, dignitario del culto voodoo e anche guida turistica, la caduta di questo albero altamente simbolico non è normale.

“Abbiamo bisogno di spiegazioni”lui dice. “Questo albero ha sofferto molte tempeste ma non ha mai ceduto, c’è qualcosa di sospetto sotto la roccia”lui crede.

La città è promossa dal governo come un importante sito turistico, in particolare tra i discendenti degli schiavi, e numerosi monumenti commemorativi della tratta degli schiavi la punteggiano.

Un’arca battezzata, la “Porta del Non Ritorno”fu eretto in memoria di coloro che, dalla spiaggia di Ouidah, si imbarcarono per il Nuovo Mondo.

“Abbiamo appena perso un simbolo emblematico, una testimonianza vivente dell’intera storia della tratta degli schiavi è appena venuta meno davanti ai nostri occhi”sottolinea da parte sua Tognon Adjovi, residente a Ouidah.

“Questa non è una caduta normale. L’albero si è letteralmente diviso in due.”ha confidato all’AFP, sotto anonimato, uno dei dignitari della città, dicendo che avrebbe voluto farlo “tutta la luce” sopra e senza ulteriori precisazioni.

Per Mathias Kpehounton, banchiere in pensione di 56 anni, sì “è normale che un albero di questa età prima o poi ceda alle forti piogge”.

Emilien Adjovi, impiegato alberghiero di 38 anni, vede in questo autunno la conseguenza di “negligenza” autorità locali e governative, colpevoli secondo lui di “mancanza di manutenzione e attenzione” verso l’albero.

Dalla caduta dell’albero è stato interdetto l’accesso alla sede dell’asta.

Con l’AFP

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