Nel dicembre 2023 almeno 300 persone sono morte in Burundi, in vari disastri causati dalle piogge torrenziali. Da allora, le piogge hanno continuato a colpire il Paese, costringendo migliaia di persone allo spostamento. Le forti piogge che gli scienziati attribuiscono al fenomeno climatico El Niño hanno causato l’innalzamento del livello dell’acqua del Lago Tanganica.
Il secondo lago più grande dell’Africa è salito a 777,04 metri il 12 aprile 2024, appena 36 centimetri al di sotto del livello record raggiunto durante le inondazioni del 1964, secondo la Protezione Civile, l’ente nazionale burundese responsabile della gestione dei disastri naturali.
Leggi anche- Dopo 118 morti in Kenya, inondazioni mortali minacciano il Corno d’Africa
“Le conseguenti piogge e le inondazioni del Lago Tanganica hanno causato danni considerevoli in diverse aree. Strade, scuole e centri sanitari sono stati distrutti o danneggiati irrimediabilmente, il che è molto preoccupante”afferma Valentin Lubunga Kibukila, direttore nazionale dell’International Rescue Committee (IRC), una delle tante organizzazioni non governative (ONG) che forniscono sostegno ai rifugiati climatici in Burundi.
Secondo l’organizzazione, tra la fine del 2023 e l’aprile 2024, più di 200.000 persone sono state colpite da inondazioni, frane, forti venti e grandinate. Il numero di sfollati all’interno del Paese è aumentato del 25%, raggiungendo quota 96.000 nelle aree disastrate. “L’igiene è peggiorata notevolmente, lasciando le popolazioni in condizioni sanitarie estremamente precarie. Ciò solleva serie preoccupazioni circa la potenziale epidemia di malattie trasmesse dall’acqua e il probabile aumento del numero di casi di malaria.si rammarica Delphine Büttner, responsabile del programma della Fondazione Stamm Burundi.
Jean Marie Takouleu
