I prezzi del grano e del mais sono rimbalzati all’apertura di Euronext

I prezzi del grano e del mais sono rimbalzati all’apertura di Euronext
I prezzi del grano e del mais sono rimbalzati all’apertura di Euronext
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“La correzione continua sui mercati dei cereali all’inizio di giugno con un ritorno vicino alla zona di 240 €/t per il grano previsto per settembre”, indica Argus Media nella sua nota quotidiana pubblicata l’11 giugno 2024. A questi livelli di prezzo, i compratori stanno tornando ad acquistare, con l’Egitto in particolare che ha lanciato una nuova gara d’appalto.

Lunedì 10 giugno 2024 su Euronext una tonnellata di grano ha chiuso a 239,00 euro (-4,75 euro rispetto alla chiusura precedente) sulla scadenza di settembre, e a 247,25 euro (-4,75 euro) su quella di dicembre. Questo martedì 11 giugno, intorno alle 11, il prezzo del contratto di settembre è salito di 3,00 € a 261,50 €, e di 2,75 € a 267,00 € sul contratto di dicembre.

Per quanto riguarda il mais, ieri ha chiuso a 217,00 €/t (-3,00 €) per la scadenza di agosto e a 215,50 €/t (-1,50 €) per novembre. Questo martedì 11 giugno, intorno alle 11, si attestava a 220,00 €/t (-3,50 €) per la scadenza di giugno, e a 226,50 €/t (+ 2,50 €) per agosto.

“Dal resto sembra ancora opportuno esaminare attentamente il clima russo mentre le temperature sono ancora elevate su un’ampia zona meridionale del Paese”, aggiunge l’azienda. Il potenziale di rendimento potrebbe risentirne, con stime attuali comprese tra 78 e 81 milioni di tonnellate.

Le incertezze climatiche dovrebbero influenzare le prossime valutazioni delle principali organizzazioni, come FranceAgriMer, l’USDA – il Dipartimento americano dell’Agricoltura – o anche Conab – la Compagnia Nazionale di Fornitura del Brasile. “Abbastanza per portare una nuova ondata di volatilità sui prezzi mondiali”, sottolinea Argus Media.

Per quanto riguarda il mais, “gli operatori si aspettano un calo delle stime di produzione per Argentina e Brasile, mentre allo stesso tempo gli Stati Uniti vedono una ripresa della dinamica delle esportazioni”, aggiunge il governo. Sul suolo americano, il 74% del mais è giudicato in condizioni da buone a eccellenti, un punto in meno rispetto alla settimana scorsa. Le piantine sono complete al 95%.

Carlotta Salmone

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