Rosneft critica l’aumento della produzione di petrolio

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L’aumento della capacità di produzione petrolifera da parte delle compagnie occidentali e mediorientali è stato recentemente criticato da Igor Sechin, amministratore delegato di Rosneft, al Forum economico internazionale di San Pietroburgo. Sechin ha sottolineato che la capacità produttiva combinata di Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Kuwait e Iraq ammonta a 5,6 milioni di barili al giorno, ovvero il 13% dell’attuale produzione dell’OPEC+.

“Barili fantasma” e il loro impatto

Secondo Sechin, la creazione di riserve da parte delle compagnie petrolifere, sia in Occidente che in Medio Oriente, può essere interpretata come un’anticipazione di significativi cambiamenti del mercato. Questi “barili fantasma”, capaci di influenzare massicciamente il mercato, neutralizzano gli effetti delle riduzioni volontarie delle quote di produzione dei principali partecipanti all’OPEC+. Questa situazione si riflette anche nei prezzi di mercato, che sono diminuiti dopo la recente decisione dei ministri dei paesi OPEC+ partecipanti, tra cui alcuni membri come la Russia. Domenica ha concordato di eliminare gradualmente le riduzioni volontarie di 2,2 milioni di barili al giorno su un anno a partire da ottobre. Allo stesso tempo, le altre riduzioni, pari a 3,66 milioni di barili al giorno, verranno mantenute fino alla fine del 2025.

Le prospettive per la domanda globale di petrolio

Nonostante le aspettative di picco petrolifero, la domanda globale di petrolio continua ad aumentare. Secondo le previsioni dell’OPEC, la domanda primaria di petrolio dovrebbe aumentare di quasi il 20%, raggiungendo i 116 milioni di barili al giorno entro il 2045. Sechin sostiene che questa proiezione offre una visione realistica del futuro energetico globale. Sechin ha anche affrontato le attuali incertezze del mercato, come i risultati delle elezioni presidenziali americane di novembre, e ha espresso scetticismo riguardo alla transizione energetica verde, che considera un’illusione non supportata da fonti redditizie.

L’impatto delle restrizioni sul petrolio russo

Sechin ha affermato che i budget della maggior parte dei partecipanti all’OPEC+ possono sopportare un possibile calo dei prezzi del petrolio, che potrebbe essere parzialmente o completamente compensato da un aumento dell’offerta. Un calo dei prezzi potrebbe anche portare alla revoca delle restrizioni contro il petrolio russo imposte dal tetto massimo di prezzo occidentale di 60 dollari al barile. Sechin ha concluso sottolineando che gli alti tassi di interesse, dell’ordine del 18-19%, scoraggiano i processi di investimento nell’economia reale, necessari per lo sviluppo sostenibile. Ha inoltre chiesto una risposta rapida da parte dell’OPEC+ ai nuovi fattori emergenti per stabilizzare i mercati globali.
Le discussioni e le decisioni prese al Forum economico internazionale di San Pietroburgo dimostrano le complesse sfide che il mercato petrolifero globale deve affrontare. L’aumento delle capacità produttive e le incertezze geopolitiche continueranno a svolgere un ruolo cruciale nel determinare i prezzi e le politiche future.

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