Cos’è lo stallo polare, questo fenomeno che sta provocando un abbassamento delle temperature questa settimana? – Edizione serale della Francia occidentale

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Entro l’edizione serale.

Anche tu pensavi di stare bene in questi ultimi giorni con il ritorno del clima primaverile? È mancato. Su gran parte del Paese sono previste temperature inferiori a 10°C, a causa di una corrente d’aria d’alta quota.

Una corrente d’aria, quindi. Una semplice corrente d’aria che risucchierà ancora l’aria di gran parte dei francesi che in questi giorni avevano creduto di essere sulla strada giusta, lanciati finalmente verso l’estate, l’azzurro del mare all’orizzonte, le terrazze affollate, i piedi nudi nell’erba di un parco, questo sole giallo, e questa dolce sensazione di essere usciti da sei mesi di sinusite. Ci siamo detti che, dopo tutto, ce lo meritavamo.

E’ la storia di una corrente d’aria

E poi no. Questa corrente d’aria ha un nome: jet stream, o getto polare, o jet stream, non importa, tanto non ci piace. La noce di cocco vive in alta quota (tra gli 8 e i 15 km sopra le nostre teste), nasce dalla rotazione della Terra combinata con le differenze di temperatura tra il polo e l’equatore, e congela la nostra vita anche all’altezza dei fossi a metà giugno.

Questa settimana non farà freddo, ma fresco. (Foto illustrativa: Martin Roche / Ouest-France.)

È una linea retta invisibile e orizzontalissima che si estende per migliaia di chilometri, passando per gli Stati Uniti e il Nord Europa, “separa le masse d’aria fredda dalle masse d’aria calda e influenza direttamente la formazione, la traiettoria e l’intensità delle depressioni”, si legge sul sito La Chaîne Météo. Depressioni che combinano temporali, ondate di caldo, temporali ed episodi piovosi.

Se con l’avvicinarsi dell’estate, la Francia è piuttosto sotto la corrente d’aria calda, accade che la corrente d’aria amica “cade”, fluisce dal Mar Glaciale Artico fino a noi: è lo stallo polare. I suoi effetti sono meno intensi e duraturi rispetto al fenomeno della “caduta di freddo” che ha colpito il Paese un mese fa, ma il risultato resta sgradevole: le temperature sono da 3 a 5 gradi al di sotto della norma stagionale, degne di nota. “C’è neve in Scozia sopra i 1.000 metri e martedì potrebbero esserci fiocchi sui Pirenei sopra i 2.000 metri”precisa Gilles Matricon, meteorologo di La Chaîne Météo.

Si prevedono temperature instabili e precipitazioni frequenti. (Foto illustrativa: Martin Roche / Ouest-France)

Questa settimana non sarà freddo ma fresco. Un chiarimento: “Da giovedì le temperature cominceranno ad aumentare da sud. » Diradamento a breve termine, si legge Il pariginoma siamo abituati a: “Alla fine della settimana, la corrente si sposterà verso sud-ovest, analizza Guillaume Séchet, creatore dei siti Météo-Villes.com e Météo-Paris.com. Da giovedì si avranno temperature instabili, una perturbazione con precipitazioni frequenti. » E per ribadire il concetto: “Per il momento, non vediamo un periodo caldo e secco duraturo in tutta la Francia per meno di dieci giorni. »

“Nel 2019 è iniziato così…”

I picnic dovranno aspettare un po’. Gilles Matricon: “Solo perché fa fresco all’inizio di giugno non significa che rimanga così. Nel 2019 è iniziato così e alla fine c’erano 46°C…” Si verifica poi un altro fenomeno: la corrente d’aria si divide in due (questo è il la doppia corrente a getto): uno dei suoi rami si dirige verso Nord, l’altro verso Sud, provocando intense ondate di caldo e periodi di siccità (2019, 2022).

Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Natura, L’Europa mostrerebbe una tendenza all’aumento degli estremi di caldo da tre a quattro volte più velocemente rispetto al resto delle medie latitudini settentrionali negli ultimi quarantadue anni. Il consenso scientifico stabilisce un legame innegabile tra il riscaldamento globale del nostro pianeta e l’indebolimento della corrente a getto, rendendone la divisione più probabile e ricorrente.

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