nelle cabine elettorali, la sensazione di un “voto importante”

nelle cabine elettorali, la sensazione di un “voto importante”
nelle cabine elettorali, la sensazione di un “voto importante”
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I numerosi dibattiti televisivi delle ultime settimane, il tragico contesto internazionale e la preoccupazione dei francesi di fronte alle difficoltà del Paese… Probabilmente c’è tutto questo nella mobilitazione degli elettori per le elezioni europee di domenica. Secondo il Ministero degli Interni, alle 17 in Francia la partecipazione era pari al 45,26%. Ciò rappresenta un aumento di quasi 2 punti rispetto al 2019. Quell’anno, il tasso di partecipazione aveva già fatto un salto spettacolare di 8 punti rispetto al 2014.

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Ovunque in Francia si è votato fin dal mattino. Seduto all’ingresso del municipio di Uzel (Côtes-d’Armor), cittadina di mille abitanti nel cuore della Bretagna, François Le Tinnier continua questa domenica mattina a controllare le carte elettorali e le carte d’identità. Primo deputato del Comune, si stupisce: “Pensavo che avrei avuto una mattinata tranquilla. Non posso credere a questa partecipazione. Il dovere elettorale resta molto forte qui, soprattutto tra gli anziani. »

Sulla piazza antistante il municipio in molti spiegano questa mobilitazione con l’espressione di a “stufo del gonfiore”, quello di una Bretagna rurale dove il sentimento di declassamento avanza tanto quanto il voto a favore del Raggruppamento Nazionale (RN). In definitiva si parla poco dell’Europa. José e Suzanne Diaz, due pensionati ottantenni, abituati a sostenere l’estrema destra, sono infastiditi: “Il prezzo dell’energia elettrica è alle stelle. Lo stesso per cibo e carburante. L’immigrazione è un problema. Stiamo attraversando una crisi di autorità. Proviamo con la Marina Militare. » In giro nessuno contraddice. Anzi.

“Queste elezioni mi sembrano decisive”

Nel Pas-de-Calais troviamo lo stesso “svenimento”. Alle elezioni europee del 2019, non è stato nel bacino minerario che la RN ha ottenuto i migliori risultati. Ma nella campagna dell’Audomarois e nel Ternois, tra Arras e Bapaume. Rebergues, villaggio Audomarois di 450 abitanti, si trova a metà strada tra Boulogne-sur-Mer e Saint-Omer. Qui, nel 2019, il capolista RN, Jordan Bardella, intascò il 58% dei voti. “È bello, è calmo, il villaggio si sta ringiovanindo… ma c’è un senso di disagio, riassume Magali Taufour, consigliere comunale, la gente dice che è stanca di lavorare per gli altri, che ci sono troppi assistentati. »

All’uscita dal seggio elettorale, Jacques e Cathy, giovani pensionati. “Deluso dalla sinistra”, “piuttosto ecologico”questa volta hanno votato per il Partito Animalista: “Siamo sicuri di ciò che rappresentano. » Come spiegano che il loro villaggio, roccaforte di una destra tradizionale, scelga ora la RN? “Alziamo la testa degli anziani con storie di migranti che violentano le donne. »

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