In un anno, il prezzo all’ingrosso del succo d’arancia è aumentato di quasi il 77%. Recentemente ha raggiunto un record storico a causa della siccità vissuta dal Brasile e della diffusione della cosiddetta malattia del dragone giallo.
Il prezzo all’ingrosso del succo d’arancia ha recentemente raggiunto un nuovo massimo storico, spinto dalle previsioni di un raccolto ridotto in Brasile colpito dalla siccità, mentre la produzione statunitense rimane depressa. Il contratto future per il succo d’arancia concentrato congelato, il punto di riferimento del mercato, con consegna a luglio, è salito a 4,5325 dollari per libbra (circa 450 grammi).
In un anno, il prezzo all’ingrosso è aumentato di quasi il 77%. Dall’inizio della pandemia di Covid-19 alla fine di febbraio 2020, è quintuplicato.
La malattia del “drago giallo” provoca il caos
Per Judy Ganes, analista di J Ganes Consulting, questa nuova epidemia è dovuta alla stima pubblicata dieci giorni fa dalla società Fundecitrus, che prevede un calo del 24% su un anno nel raccolto in Brasile, al suo livello più basso 36 anni. Fundecitrus ha giustificato questo calo con la siccità che ha colpito le principali regioni di coltivazione, in particolare lo stato di San Paolo, di gran lunga il principale produttore del paese e uno dei principali esportatori verso gli Stati Uniti. “Ci sono stati diversi mesi con precipitazioni inferiori alla norma”, ha detto Judy Ganes.
Inoltre, il Brasile ha sofferto della diffusione della cosiddetta malattia del drago giallo. Chiamata anche malattia di Huanglongbing (HLB), può interrompere la maturazione degli agrumi e causare la caduta prematura dei frutti. Finora, l’HLB ha avuto un impatto più limitato che in Florida, dove negli ultimi anni gli aranceti sono stati decimati.
Ma il mercato “è preoccupato di vedere accadere in Brasile quello che è successo in Florida”, secondo Judy Ganes, anche se i produttori “possono spostare i loro raccolti più facilmente” che negli Stati Uniti. Per quanto riguarda la produzione americana di arance da succo, principalmente della cosiddetta varietà Valencia, il Dipartimento americano dell’Agricoltura (USDA) prevede un leggero aumento (+3%) su un anno, ma recentemente ha rivisto al ribasso. Inoltre, rimarrebbe molto inferiore rispetto al raccolto di due anni fa (-36%).
