Charleroi: solo tre partiti su sei hanno risposto al memorandum della onlus “Patrimonio industriale della Vallonia”

Charleroi: solo tre partiti su sei hanno risposto al memorandum della onlus “Patrimonio industriale della Vallonia”
Charleroi: solo tre partiti su sei hanno risposto al memorandum della onlus “Patrimonio industriale della Vallonia”
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Cosa facciamo con il patrimonio industriale? Cosa salviamo e come? Quale strategia per la conservazione della memoria del lavoro e dei suoi totem? “Al termine di un lungo processo partecipativo con una cinquantina di soggetti interessati alla difesa del patrimonio, l’ASBL Patrimoine Industrielle de Wallonie (PIWB) ha presentato un memorandum a ciascuno dei sei partiti rappresentati nei parlamenti (MR, PS, Les Comtched, PTB, SFIDA ed Eco-friendly)”, secondo il suo presidente Jean-Louis Delaet. Sei settimane dopo l’invio delle richieste e delle proposte, fa il punto sul seguito: “Due partiti non hanno risposto, Écolo e DéFI, nonostante solleciti e solleciti. Il PTB si è attenuto ad una considerazione generale. Solo il PS, il MR e gli Engagés si sono presi il tempo di analizzare la nota e si sono posizionati.”

Per la MR: “I terreni disponibili, spesso molto ben posizionati, sono cruciali per lo sviluppo economico della Vallonia. È quindi importante garantire la conciliazione degli interessi del patrimonio economico. Va notato che un forte impulso è stato dato durante questo mandato con la creazione di un censimento delle proprietà industriali beni e siti, per perseguire proprio questo obiettivo di conciliazione il patrimonio industriale e la memoria che conserva possono servire ai futuri progetti di sviluppo aumentando la consapevolezza e integrando questo patrimonio in approcci culturali creativi..

Per il PS, c’è “la necessità di andare oltre e sviluppare una politica più proattiva. La preservazione dinamica del patrimonio industriale deve consentire allo stesso tempo di rafforzare l’identità locale, il senso di appartenenza, la coesione sociale e la promozione delle professioni che hanno reso famosa la regione “.

Per impegnati: “Il catasto del patrimonio deve essere aggiornato in modo attivo e dinamico, in particolare attraverso un ambizioso piano digitale. Obiettivo: determinare i luoghi prioritari da preservare e coinvolgere tutti gli attori pubblici (autorità locali, regionali ed europee) come i privati ​​in questo approccio. Particolare l’accento sarà posto sulla salvaguardia del piccolo patrimonio..

E gli altiforni di Charleroi e Seraing? Se il PS lo propone “riabilitare i luoghi senza stravolgere gli strumenti”il MR avverte: “I costi sono significativi, soprattutto perché gli autori del progetto sono attualmente assenti. Inoltre, l’Agenzia per il Patrimonio Vallone (AWaP) si è espressa contro la loro classificazione”. Proprio per gli Impegnati sarebbe opportuno “fornire all’AWaP risorse umane e finanziarie sufficienti per sostenere le autorità locali, gli attori associativi e privati”.

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