Donald Trump fa marcia indietro dopo i commenti ambigui sulla contraccezione

Donald Trump fa marcia indietro dopo i commenti ambigui sulla contraccezione
Donald Trump fa marcia indietro dopo i commenti ambigui sulla contraccezione
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“È una bugia inventata dal nulla dai democratici”, ha difeso l’ex presidente americano, assicurando che né lui né il partito repubblicano hanno sostenuto questo divieto.

Donald Trump fa marcia indietro. L’ex presidente americano è tornato su dichiarazioni ambigue sulla contraccezione martedì 22 maggio, dopo una protesta che ha dimostrato la delicatezza della questione dei diritti riproduttivi nella campagna presidenziale americana.

“Non ho mai sostenuto, e non sosterrò mai, l’imposizione di restrizioni sulla contraccezione”, ha tempestato il candidato di destra in un messaggio in maiuscolo sulla sua piattaforma Truth Social.

“È una bugia inventata dal nulla dai democratici, la disinformazione”, ha aggiunto. “Non sostengo il divieto della contraccezione, e nemmeno il Partito Repubblicano lo farà!”

“Stiamo esaminando questo aspetto.”

In precedenza il canale locale KDKA gli aveva chiesto se fosse favorevole alle restrizioni al diritto alla contraccezione. “Stiamo esaminando la questione e molto presto avrò una politica in merito”, ha risposto il magnate degli affari.

All’emittente televisiva che è tornata all’accusa, dicendogli che in questo modo avrebbe potuto sostenere restrizioni, ad esempio sulla pillola del giorno dopo, Donald Trump non ha risposto direttamente.

“Le cose hanno davvero molto a che fare con gli stati, e alcuni stati avranno politiche diverse rispetto ad altri”, ha detto. Ha poi promesso di rivelare una “politica molto completa (…) entro circa una settimana”.

L’aborto al centro della campagna

La squadra elettorale del suo rivale, il presidente democratico Joe Biden, ha reagito rapidamente, accusandolo di voler “tornare indietro e sopprimere le libertà delle donne”. Ha ricordato in un comunicato stampa che la Corte Suprema, il cui equilibrio è stato modificato dalle nomine effettuate da Donald Trump, ha annullato la garanzia costituzionale del diritto all’aborto.

“Se vincesse un secondo mandato, è chiaro che vorrà andare ancora oltre limitando l’accesso alla contraccezione e ai contraccettivi d’emergenza”, ha assicurato la portavoce Sarafina Chitika.

La questione dell’aborto e dei diritti riproduttivi in ​​generale è uno dei temi chiave della campagna presidenziale di novembre. Joe Biden e la sua compagna di corsa, Kamala Harris, ne hanno fatto uno dei principali punti di attacco contro Donald Trump.

Presi tra i suoi sostenitori più conservatori e la constatazione che il divieto di aborto è impopolare tra molti americani, questi ultimi recentemente sono sembrati escludere la possibilità di una proibizione dell’aborto a livello nazionale, scaricando questa responsabilità sugli Stati.

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